Gli ITP si difendono: perché tagliate le nostre ore?

Il neonato Comitato Nazionale Istruzione Tecnica Professionale (CO.N.ITP), che raccoglie adesioni soprattutto tra gli insegnanti tecnico-pratici (ITP) addetti ai laboratori, protesta vivacemente contro l’ipotesi, contemplata nella bozza di decreto attuativo di una disposizione “tagliacattedre” contenuta nella Finanziaria 2007, che a pagare il conto siano appunto gli ITP, e non, eventualmente, altre figure di insegnanti.

In un articolato comunicato il CO.N.ITP cita in particolare il caso delle materie laboratoriali presenti negli istituti professionali alberghieri (Sala-Bar, che sparirebbe, Tecnica ed esercitazioni pratiche di cucina, che sarebbe dimezzata e Ricevimento, che subirebbe una riduzione di 1 ora settimanale).

Tutto ciò sarebbe in contrasto con le affermazioni fatte dal presidente del consiglio Romano Prodi (“bisogna potenziare le attività di laboratorio“) e dal Ministro Fioroni, che si è detto favorevole ad un “ampliamento del tempo didattico da dedicare ai laboratori“.

Secondo il CO.N.ITP “una riforma che prevede il taglio delle attività di laboratorio è fortemente penalizzante per gli alunni che scelgono quest’ordine di scuola, il quale ordine si sorregge principalmente proprio sulle materie professionali“.

Si ha comunque l’impressione che su tutta la partita dei tagli agli Istituti professionali (da 40 a 36 ore settimanali) i giochi siano ancora aperti, perchè se è vero che i tagli erano previsti in Finanziaria, nella stessa legge si afferma che l’operazione deve essere ricondotta a finalità di qualificazione di tale ordine di studi, e di riduzione della dispersione scolastica.