Gli insegnanti italiani non sono pagati così poco. Diluvio di critiche dai docenti

I docenti dicono di essere pagati poco, ma secondo me non sono poi pagati così tanto poco”. E’ bastata questa frase, estrapolata dal contesto del ragionamento fatto da Ilaria Capua – referente per la scuola dei montiani di ‘Scelta civica’, vicepresidente della commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera – in una intervista rilasciata a Tuttoscuola.com, per scatenare un’ondata di commenti (vedi quelli pubblicati nella piattaforma Disqus in calce all’intervista) che con un volonteroso esercizio di understatement potremmo definire critici.

Da chi mette in dubbio che una persona che si esprime in quei termini possa meritare l’appellativo di ‘onorevole’, come fa anche un ex ispettore del Miur, a chi la invita a tornare alla sua professione di esperta di medicina veterinaria e a occuparsi del virus dei polli (influenza aviaria) anziché del lavoro degli insegnanti, di cui non avrebbe alcuna conoscenza ed esperienza. Peraltro l’on.le Capua nell’affermare che “i professori lavorano 18 ore a settimana” non si è tenuta lontana dalle reazioni della categoria.

Ciò che impressiona, al di là del merito della questione (nel dibattito emergono comunque anche riflessioni costruttive), è il diffuso e fortissimo, in qualche caso feroce, livore nei confronti dell’intera classe politica, i cui compensi sono di otto-dieci volte superiori a quelli degli insegnanti a fronte di un impegno di lavoro che molti dei lettori intervenuti giudicano di gran lunga inferiore e assai meno stressante. Di qui l’invito, che non pochi rivolgono ai parlamentari, a provare a scambiare i ruoli per uno-due mesi: “altro che 18 ore”, protestano in molti, e per un compenso misero, uno dei più miseri in Europa.

Da notare che in non pochi commenti le critiche nei confronti della classe politica si estendono a quella sindacale, indicata come corresponsabile della situazione nella quale si trovano oggi gli insegnanti.

Emerge con evidenza la richiesta dell’intera categoria degli insegnanti di essere riconosciuta e valorizzata come tale, nel suo insieme. Dopo, o quanto meno solo contestualmente a questa preliminare operazione di riscatto socio-professionale, potrà esserci spazio – sembra di capire – per le operazioni di diversificazione: della carriera, dei carichi e tempi di lavoro, delle retribuzioni.