Gli effetti della promozione generalizzata

Tutti promossi con eventuale debito da recuperare, dunque. È la conseguenza prevedibile dell’assestamento straordinario del sistema scolastico nazionale interrotto dall’emergenza sanitaria; assestamento disposto dal decreto legge sulla scuola nel caso in cui, dopo il 18 maggio, gli studenti non potessero ritornare sui banchi di scuola. Nessun bocciato, quindi, e un ritorno di tutti gli studenti nella classe successiva a quella parzialmente frequentata quest’anno, un po’ in presenza e un po’ a distanza.

Si realizza involontariamente per un anno (salvo conferma in situazioni normalizzate) quella radicale riforma di eliminazione delle bocciature che in diversi paesi europei è proposta o attuata da tempo e che in Italia venne ipotizzata nella legge finanziaria 2007 per il biennio iniziale della secondaria di II grado dal ministro Fioroni, con il dichiarato obiettivo di contenere i costi derivanti dalla diminuzione del numero di classi. 

Il progetto fallì ancor prima di nascere non solo perché mancante di credenziali pedagogiche e organizzative, ma anche presumibilmente per la sua incidenza negativa sugli organici del personale, che aveva allarmato i sindacati della scuola (le ripetenze determinano la costituzione di un maggior numero di classi e quindi di posti di docente).

Ora che una siffatta modifica strutturale potrebbe realizzarsi per forza di cose, al di fuori di qualsiasi intenzione progettuale, quali cambiamenti potrebbe determinare soprattutto nella secondaria di II grado dove, a differenza delle scuole del I ciclo, le bocciature sono consistenti, se pur con tendenza alla graduale diminuzione?

È possibile stimare le conseguenze sul fabbisogno delle classi e, conseguentemente, gli assetti degli organici del personale docente e ATA.