Gli 83 posti concessi attenuano la protesta bolognese per il tempo pieno

Il ministro Fioroni assegnando in via straordinaria 83 nuovi posti di docente elementare all’Emilia-Romagna, di cui 32 a Bologna, è riuscito nell’intento di attenuare la protesta delle famiglie che, comunque c’è stata, come annunciato, a Bologna venerdì 16 marzo, ma senza asprezze.
Circa 4 mila manifestanti, di cui molti scolari ben contenti di una inaspettata giornata di vacanza, sono sfilati per le vie della città, chiedendo la difesa del tempo pieno, mediante una legge specifica che lo garantisca “ora e sempre“.
Oltre agli istituti che hanno promosso la manifestazione, c’erano anche delegazioni di diversi comuni della provincia. I bambini presenti recitavano slogan: “Da Bologna a Palermo, tempo pieno dal governo“, oppure “vogliamo il tempo pieno” e ancora “previsioni del tempo: tempo pieno instabile in tutta la penisola“.
Come ai tempi della protesta contro il ministro Moratti (allora con palloncini), il corteo si è svolto con aria di festa con una piccola banda, cartelli, musica.
Ancora una volta ci si chiederà se è opportuno portare in piazza bambini per manifestare, reggendo, caso mai, cartelloni con scritte preparate dagli adulti o recitando slogan preparati da mamme e maestre.
Noi qualche dubbio, al di là del merito della manifestazione, ce l’abbiamo, e non da oggi.
Intanto il viceministro Bastico, già assessore all’istruzione a Bologna per la regione emiliana, riconosce che, in fondo, la riforma Moratti non ha intaccato nella sostanza il servizio di tempo pieno esistente e che la questione è piuttosto la riduzione di posti voluta dalla finanziaria e a cui si sta tentando di porre rimedio.