Giorni contati per le RSU delle scuole?

Dopo un lungo silenzio che aveva fatto pensare all’abbandono della rivoluzionaria proposta della Casa delle libertà di definire per legge lo stato giuridico e la carriera dei docenti, è dunque ripresa la discussione in Parlamento della proposta di legge n. 4091 nella versione riveduta del testo già predisposto dal rappresentanti dei gruppi di maggioranza.
Come si ricorderà, la proposta n. 4091 era pressoché identica alla proposta n. 4095 presentata dall’on. Napoli per Alleanza nazionale.
Una delle poche differenze dei due testi riguardava la rappresentanza sindacale: nella proposta degli altri gruppi di maggioranza si parlava solamente di RSU di livello regionale anziché di istituto, mentre nella proposta dell’on. Napoli si prevedeva la totale eliminazione delle RSU d’istituto.
Nella nuova versione c’è una modifica che, di fatto, equivale alla soppressione delle attuali RSU. Si prevede infatti che “Alle elezioni della rappresentanza sindacale unitaria, di cui all’articolo 21 della Legge 15 marzo 1997, n. 59 e successive modificazioni, partecipa esclusivamente il personale non docente delle istituzioni scolastiche.”
A parte il riferimento normativo sbagliato (l’art. 21 della legge 59/1997 riguarda l’autonomia delle scuole, mentre le rappresentanze sindacali sono trattate dal decreto legislativo 165/2001), le RSU di istituto, dunque, rimarrebbero per la sola componente del personale non docente e, conseguentemente, le relazioni sindacali riguarderebbero soltanto i problemi di questo personale scolastico, con esclusione di rappresentanza dei docenti e di trattazione dell’organizzazione del lavoro degli insegnanti.