Giornata mondiale risparmio energetico: 2 edifici scolastici su 5 non hanno attivato alcun intervento per ridurre i consumi

Lo scorso 16 febbraio è stata la giornata mondiale del risparmio energetico, M’illumino di Meno, che dal 2005 sensibilizza su questo tema. A più di vent’anni dall’emanazione della direttiva dell’Unione Europea 2002/91/CE del 16 dicembre 2002 sul rendimento energetico nell’edilizia e da diciassette dalla pubblicazione in Italia del decreto n. 192 che dava attuazione a quella direttiva, come hanno provveduto le Amministrazioni Locali (Comuni e Province) a dare attuazione agli interventi previsti in particolare per gli edifici che ospitano scuole statali? Tuttoscuola ha visionato il portale dati del Ministero dell’istruzione e del merito che riporta le situazioni aggiornate all’anno scolastico 2021/22 degli edifici scolastici, relativamente agli “Accorgimenti per la riduzione dei consumi di energia”.

Il report del portale si riferisce a 40.079 edifici che ospitano scuole statali di ogni ordine e grado. Per quanto riguarda le scuole, tenendo conto dell’Ente Locale proprietario e responsabile della gestione, gli edifici che ospitano scuole dell’infanzia e scuole del primo ciclo sono complessivamente 32.894 (82,1%) per i quali la responsabilità dei servizi è affidata ai Comuni, mentre per i restanti 7.185 (17,9%) sono le Amministrazioni provinciali ad avere la responsabilità di erogazione dei servizi, l’installazione e la manutenzione degli impianti.

L’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile dell’ENEA ha recentemente fornito indicazioni per la riduzione dei consumi energetici da parte dei privati. Più precisamente, l’ENEA, in collaborazione con Isnova e Logical Soft, ha predisposto un decalogo nell’ambito delle iniziative del Programma nazionale per promuovere la cultura dell’efficienza energetica “Italia in Classe A”, attuato dall’Enea e finanziato dal Mite (Ministero della Transizione Ecologica).

Nel frattempo, l’Unione Europea, anche per fronteggiare l’emergenza energetica determinata dalla guerra in Ucraina, sta ipotizzando la riduzione del consumo di energia che potrebbe essere circa tra il 10% e il 5%. La riduzione obbligatoria potrebbe essere prevista per circa 3-4 ore al giorno in media nell’orario lavorativo.

Tuttavia, i dati riportati nel Portale del Ministero ovviamente non hanno potuto tener conto dell’emergenza sopravvenuta, né hanno registrato eventuali comportamenti individuali di chi si trova all’interno dell’edificio scolastico riferibili alle indicazioni dell’ENEA. Si può ritenere, piuttosto, che gli accorgimenti per ridurre i consumi energetici all’interno degli edifici scolastici siano stati adottati dagli Enti Locali, proprietari e gestori del servizio. Il Portale dati del Ministero non precisa la natura degli accorgimenti adottati per il risparmio energetico, ma si può ritenere che attengano, ad esempio, allo spegnimento programmato degli impianti di riscaldamento (ad esempio, nei periodi di sospensione delle lezioni) oppure ad una riduzione delle temperature degli ambienti in determinati orari, l’utilizzo di lampadine led per l’illuminazione, ecc.

Nei 40.079 edifici scolastici sono 22.650 quelli che hanno adottato misure di contenimento dei consumi, pari al 56,5%. Ciò significa che più di 2 edifici su 5 non hanno attivato alcun intervento finalizzato al risparmio energetico. Nella realizzazione degli interventi sono risultati più attivi i Comuni con interventi che hanno riguardato quasi 19mila edifici (57,6%), mentre gli interventi delle Amministrazioni provinciali sugli edifici che ospitano istituti secondari di II grado, ne hanno interessato poco più di 3.700, pari a poco meno del 52% degli edifici.

Il Veneto, con il 77,5% di edifici interessati ad interventi di riduzione dei consumi energetici, risulta essere la regione più virtuosa, seguita dalla Lombardia (69,8%), dalle Marche (65,5%) e dall’Umbria (65,1%). Fanalino di coda la Calabria che, con 547 edifici coinvolti, non arriva al 26%, seguita dalla Campania con il 37,2%. 

Nei raggruppamenti per zone le regioni del Nord Ovest registrano oltre due terzi degli edifici coinvolti, quelle del Nord Est poco meno, mentre complessivamente le regioni del Sud arrivano appena al 43% degli edifici coinvolti nel risparmio energetico.

Accorgimenti per il risparmio energetico a scuola

Aree

totale

1° ciclo

2° ciclo

Nord Ovest

6.600

5.644

956

67,4%

67,4%

67,4%

Nord Est

4.607

3.881

726

65,8%

66,3%

63,0%

Centro

4.229

3.481

748

54,0%

55,2%

49,2%

Sud

4.425

3.718

707

43,1%

45,0%

35,1%

Isole

2.789

2.239

550

53,8%

54,1%

52,7%

Totale

22.650

18.963

3.687

56,5%

57,6%

51,6%

Elaborazione Tuttoscuola dati Mim

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