Risparmio energetico negli edifici scolastici/2: ai minimi in Calabria e Campania

Il report del portale ministeriale “Accorgimenti per la riduzione dei consumi di energia”, analizzato con elaborazioni specifiche da Tuttoscuola, si riferisce a 40.079 edifici che ospitano scuole statali di ogni ordine e grado.

Gli edifici scolastici interessati a vari tipi di accorgimenti per ridurre i consumi energetici (doppi vetri e doppi serramenti, isolamento delle coperture, isolamento delle pareti esterne, zonizzazione dell’impianto termico, impianto solare termico e impianto fotovoltaico) sono stati soltanto 22.650 su 40.079, il 56,5%. Se si tiene conto dell’anzianità media degli edifici scolastici (due su cinque sono stati costruiti 50 o più anni fa), si può comprendere l’inadeguatezza di questo livello di interventi e si può dedurre che una fetta rilevante delle scuole siano altamente “energivore”, almeno in rapporto a quanto potrebbero esserlo se gli enti locali avessero dedicato una maggiore attenzione ai consumi energetici di questi grandi edifici.

Hanno operato meglio (o in maniera meno lacunosa) i Comuni (57,6%) delle Province (51,6%).

Il Veneto è la regione con la percentuale più elevata (77,5%) di accorgimenti per la riduzione dei consumi energetici, seguita dalla Lombardia (69,8%), dalle Marche (65,5%), dall’Umbria (65,1%) e dal Piemonte (65,0%).

In Calabria la percentuale (25,3%) evidenzia una preoccupante carenza di interventi per la riduzione dei consumi energetici, pari a meno della metà della media nazionale. Per tre quarti degli edifici non si è fatto nulla in un ventennio.

Segue la Campania con il 37,2%.

Le regioni del Sud hanno registrato complessivamente le percentuali più basse di accorgimenti per la riduzione dei consumi, mentre le regioni settentrionali per circa due terzi hanno messo in atto diversi accorgimenti.

Delle sei tipologie di accorgimenti (dai doppi vetri agli impianti fotovoltaici) in media ne sono stati effettuati poco più di 51mila per una media di 129 interventi per ogni cento edifici.

In Veneto vi è stata la media di 189 accorgimenti su 100 edifici, in Piemonte 185, nelle Marche 178. Al contrario, nel Lazio sono stati messi in atto 99 accorgimenti ogni 100 edifici, in Campania 66 e in Calabria 47 ogni 100.

Nell’emergenza energetica è necessario che le misure di risparmio non siano lasciate alla discrezionalità dei proprietari degli immobili.

Se si tiene conto che le risorse della legge di Stabilità in discussione in Parlamento sono assorbite (per circa 21 miliardi di euro) in gran parte dai rimborsi per il caro bollette, sottraendole ad altri settori tra cui proprio la scuola, si comprende quanto la questione sia strategica.

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