Gilda: populista il taglio dei distacchi sindacali

Dura presa di posizione della Gilda degli insegnanti sul dimezzamento dei permessi e dei distacchi sindacali previsto dalla riforma della pubblica amministrazione approvata venerdì scorso in Consiglio dei Ministri.

Quella sbandierata dal tandem Renzi-Madia è una rivoluzione puramente di facciata che in realtà non procura risparmi ma ferite gravi e profonde alle grandi organizzazioni democratiche rappresentate dai sindacati”, sostiene Rino Di Meglio, coordinatore nazionale del sindacato.

Il taglio del 50 per cento di permessi e distacchi viene effettuato brutalmente, senza alcuna gradualità, e va a colpire persone che generalmente prestano servizio ben oltre il normale orario di lavoro per difendere i diritti di insegnanti e impiegati e per aiutarli a districarsi nella giungla burocratica italiana”.“Il risparmio che deriverà dal dimezzamento di permessi e distacchi – spiega il coordinatore della Fgu – ammonterà a circa 13 milioni nelle scuole e ad altrettanti nel resto del pubblico impiego, una cifra che corrisponde a meno degli stipendi di una manciata di dirigenti pubblici. Il rientro dei distaccati, inoltre, non farà altro che ridurre ulteriormente i posti di lavoro disponibili, con ‘tanti saluti’ al famoso ricambio generazionale”.

Ben altro sistema ha usato il governo – polemizza Di Meglio – per il finanziamento pubblico ai partiti, la cui abolizione avverrà soltanto nel 2017 e che alla fine verrà sostituito dal 2 per mille nella dichiarazione dei redditi. L’attacco di Renzi – conclude – si conferma come una deriva populistica tesa a destrutturare i sindacati”.