Giannini: Sull’edilizia scolastica il governo sta mettendo ‘soldi veri’

E a febbraio legge sulla Buona Scuola in Parlamento

Verrà presentato in Parlamento entro il mese di febbraio il disegno di legge sulla ‘Buona Scuola’. Lo ha annunciato il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini oggi, a Gorizia, in un incontro con il polo scolastico della città.

Dal primo settembre 2015 poi – ha aggiunto Giannini – il grande piano assunzionale e i principi innovativi della ‘Buona scuola’ conto diventino una realtà“.

Circa i cronici problemi dell’edilizia scolastica italiana (l’ultimo fatto, accaduto ieri, lo abbiamo trattato nell’articolo Sesto San Giovanni: dirigente, poteva finire peggio), Giannini ha ricordato che per l’edilizia scolastica sono già stati stanziati 50 milioni di euro, “mentre la legge di stabilità prevede un miliardo di euro subito e due a regime per la riforma. Inoltre – ha aggiunto – dobbiamo anche contare su finanziamenti che potranno arrivare dalle Istituzioni europee“.

Secondo Giannini “la Buona scuola unitamente ai fondi per l’edilizia scolastica e quelli che potremo ricavare dall’Europa rappresentano uno sforzo davvero unico di questo Governo“.

Il tema dell’edilizia scolastica è poi ripreso in un’intervista allo stesso ministro di Corrado Zunino di Repubblica: “Il lavoro del governo sull’edilizia scolastica è un’operazione enorme. Abbiamo un ritardo di decenni, una massa critica amplissima e la stiamo affrontando con un’estensione di interventi mai vista prima. Certo, non possiamo garantire tutti nell’immediato, ma i crolli non devono essere più nello scenario delle ipotesi possibili. Sull’edilizia scolastica il governo ci sta mettendo soldi veri, e non solo sull’edilizia”.

Quanto al problema delle spese correnti delle scuole, Giannini ha dichiarato: “Abbiamo finalmente le risorse per riacquistare le sedie che si rompono, per i toner delle stampanti, per non costringere i genitori a portare la carta igienica da casa”. “Il ministero ha fatto risparmi sorprendenti e, alla ripresa dalle feste, si è deciso di destinare alla scuola risorse che prima non c’erano. Cinquanta milioni di euro andranno subito sul fondo di funzionamento, sceso in questi anni a 110 milioni. Torniamo a 160 e li metteremo, per esempio, sui software dei registri elettronici. Il decreto è all’Economia, le scuole saranno informate nei prossimi giorni”, ha proseguito il ministro, spiegando che sarà “stabilizzato il fondo a 135 milioni per ogni stagione successiva, a partire dal 2016”.

Sui contributi da parte delle famiglie, Giannini ha spiegato che questi devono tornare “a essere una donazione liberale”: “Dobbiamo eliminare il fenomeno dell’obbligatorietà, le richieste pressanti dei presidi. Chiederemo ai dirigenti scolastici di non utilizzare i contributi scolastici per la quotidianità dell’istituto, a cui deve pensare il ministero, ma per rilanciare la didattica della scuola, farla crescere”.