Giannini sicura dopo il passaggio al PD: niente dimissioni. Però…

Sembravano archiviate del tutto le voci che nelle settimane scorse davano dimissionaria la ministra Giannini, ma, dopo l’improvviso passaggio suo e di altri parlamentari di Scelta Civica al PD, l’ipotesi è diventata nuovamente di attualità.

E alcuni giornalisti hanno approfittato della sua presenza all’Expo insieme al premier Renzi per porgerle nuovamente la domanda sulle possibili dimissioni, considerato il nuovo quadro di rapporti politici con il Partito Democratico.

La possibilità di dimissioni dopo il passaggio da Scelta Civica al Pd, secondo il ministro, ”non è stato né un oggetto di discussione prima, né lo sarà dopo”.

Evidentemente la Giannini ostenta sicurezza che viene probabilmente dall’avere meditato a lungo il passo che ha preso di sorpresa un po’ il mondo politico. Forse rassicurata preventivamente?

Il quadro complessivo è mutato ora. A suo sfavore, però. Prima, come segretaria di Scelta Civica poteva mettere sul piatto della bilancia tutto il peso dei suoi 35 parlamentari.

È evidente che a suo tempo l’incarico ministeriale è dipeso proprio dalla dote di voti che portava alla maggioranza. Ora ha fatto l’ingresso nel PD quasi a mani nude, portando con sé una piccolissima dote.

La maggior parte dei parlamentari di Scelta Civica non l’hanno seguita e potrebbero ora rivendicare, a pieno titolo, una significativa rappresentanza all’interno del Governo. Un ministero, per esempio.

In questo caso, però, non potrebbero esserci due ministeri, uno per SC e un altro per l’ex-SC. Quindi…