
In tema di disabilità, occorre “sostituire la retorica dell’inclusione con la cultura dell’inclusione: questo è il passaggio non solo semantico ma politico, culturale e fattuale a cui noi ci stiamo preparando“. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, intervenendo insiema al presidente Mattarella e ai presidenti delle due Camere, Grasso e Boldrini, alla cerimonia organizzata a Montecitorio in occasione della Giornata internazionale dei disabili.
Per Giannini è necessario “garantire l’accessibilità, che significa abbattimento delle barriere fisiche e la creazione di quelle condizioni” che consentano a tutti di “sentirsi a casa. Questa è una sfida gigantesca ed è un impegno che la legge 107 sulla Buona scuola si è assunta. Le leggi – ha aggiunto – devono essere portatrici di valori. E io penso che questa legge, con tutte le imperfezioni che contiene e di cui siamo consapevoli, porti dei valori“.
L’Italia, ha spiegato il ministro, è stata “pionere in questo, quando nel 1977, con una legge a prima firma Falcucci (n. 517, ndr), neliminò una barriera che allora sembrava insormontabile, quella della separazione fisica e didattica tra classi ‘normali’ e classi differenziate“.
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