Gelmini: niente sconti sul recupero dei debiti

I debiti formativi dovranno essere saldati entro la fine del mese di agosto, e solo per motivi eccezionali sarà possibile completare le operazioni ai primi di settembre, comunque prima dell’apertura del nuovo anno scolastico. Per il futuro non è escluso il ripristino formale degli esami di riparazione o di altre modalità didattiche finalizzate al recupero delle insufficienze da parte degli studenti.

E’ questa la decisione del ministro dell’istruzione Gelmini, presa mercoledì scorso subito dopo aver appreso che il Consiglio di Stato aveva respinto il ricorso avanzato dai Cobas, volto ad ottenere la sospensione dell’ordinanza ministeriale n. 92/2007 relativa al “recupero delle carenze scolastiche“.

La Gelmini dunque, a dispetto delle voci circolate, non ha fatto marcia indietro rispetto alle regole stabilite dall’ex ministro Giuseppe Fioroni, che di fronte al disastro pedagogico dei milioni di debiti mai saldati aveva avuto il coraggio di sfidare l’impopolarità ripristinando di fatto qualcosa di assai simile ai vecchi esami di riparazione.

Il ministro Gelmini non ha ceduto alle sollecitazioni ad annullare, edulcorare o rinviare le misure disposte dal suo predecessore che le provenivano da più parti. Avrebbe potuto farlo in base a una norma, contenuta nella legge n. 1/2007 (modifica degli esami di Stato), secondo la quale le modalità riguardanti il saldo dei debiti sono definite dal ministro per decreto. Ma non lo ha fatto. Ora però deve gestire il rischio di ritardi nella definizione degli organici del personale.

Riguardo poi al modo di comunicare le decisioni, sembra positivo il fatto che il ministro Gelmini, a differenza di altri personaggi del jet set politico-parlamentare, preferisca agire per atti istituzionali e con parole misurate piuttosto che attraverso annunci spettacolari e pirotecniche interviste.