Gelmini: ecco le linee guida per il dopo terremoto in Abruzzo

Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha tenuto ieri all’Aquila una conferenza stampa al termine di una riunione operativa alla Caserma della Guardia di Finanza di Coppito con i Prefetti abruzzesi e i vertici degli enti locali e della Regione, per spiegare le linee del dopo emergenza per quello che riguarda la ripresa delle attività scolastiche in Abruzzo. Sugli stessi temi, il ministro è intervenuto questa mattina nel corso della trasmissione Radio Anch’io.

Il titolare dell’Istruzione ha spiegato che gli esami di maturità e anche quelli di terza media “si faranno” nei luoghi colpiti dal terremoto. Verosimilmente – ha proseguito il ministro -, si seguirà “la stessa procedura utilizzata per il terremoto del Friuli: con tutta probabilità si tratterà di un colloquio perché lo svolgimento ordinario dell’esame non sarà possibile“.

Circa la ripresa delle lezioni, la Gelmini ha detto che si punta “a riaprire le scuole il prima possibile nelle zone non colpite in maniera drastica dal sisma“, e che “già lunedì molti plessi scolastici potrebbero riaprire“.Il ministro ha poi esortato i genitori restii a inviare i loro figli a scuola anche in quegli edifici giudicati agibili dalla Protezione civile “ad avere fiducia“. Per tutti gli studenti, invece, della zona del cratere, dove gli edifici sono andati distrutti, il ministro ha spiegato che “saranno allestite delle tensostrutture per permettere la ripresa delle lezioni“.

Nella conferenza stampa di ieri, il ministro ha reso noto di aver firmato due decreti: “in uno si prevede che gli alunni aquilani possano essere ospitati in una qualsiasi scuola nazionale così da consentire loro la conclusione dell’anno scolastico; l’altro riguarda il personale docente e tecnico-amministrativo che sarà utilizzato con il massimo della flessibilità. Molti docenti hanno dato già la loro disponibilità per quanto riguarda le attività ludico-ricreative soprattutto riferite agli studenti più piccoli“.

Infine, nel corso della trasmissione radiofonica, il ministro ha spiegato quale sarà la sorte di tutti quegli studenti a rischio bocciatura che però avrebbero potuto recuperare se le scuole fossero state regolarmente aperte: “Ci sarà una valutazione oculata e imparziale da parte degli insegnanti. Dobbiamo avere fiducia negli insegnanti e in quello che decideranno“.