GB: come spedire in galera i genitori degli allievi assenteisti
Un sito Internet ufficiale, appelli alle scuole e alle autorità educative locali (LEA) per una maggiore severità, frequenti interventi del Ministro e dei suoi vice. Prosegue con forza, in Gran Bretagna, la linea dura del Governo contro l’evasione dell’obbligo scolastico, che in quel Paese si conclude a 16 anni.
La norma viene interpretata in senso rigido: è considerata evasione qualunque forma di “assenza non giustificata”. Qualche mese fa aveva suscitato scalpore la notizia, ripresa anche in Italia, dell’arresto, con rinvio a giudizio e condanna a un mese di reclusione, di una giovane madre, responsabile di non aver controllato che i suoi due figli frequentassero effettivamente la scuola a cui erano iscritti.
Malgrado il clamore e le molte proteste seguite alla condanna, il Governo è intenzionato a premere l’acceleratore sulla via giudiziaria. Il sito del Ministero (www.dfes.gov.uk/schoolattendance), continuamente aggiornato, pubblica ora anche un opuscolo di 19 pagine con istruzioni dettagliate sulle procedure da attivare in caso di rifiuto dei genitori a cooperare con la scuola e la LEA nella “corretta educazione dei figli”: esauriti i tentativi di trovare soluzioni consensuali, scatta la denuncia alla magistratura, che dopo vari passaggi (notifica ai genitori, indagini preliminari di polizia, un estremo invito-ultimatum a cooperare) procede all’emanazione della sentenza. La condanna può comportare fino a 3 mesi di detenzione con, e anche senza libertà condizionale.
La linea dura del Governo sembra aver ottenuto qualche risultato. Il tasso di assenteismo è diminuito, e con esso il numero di reati commessi da minorenni, all’esterno delle scuole, durante le ore di lezione. Ma, a quanto pare, la violenza all’interno delle scuole non è affatto diminuita, anzi. E non si hanno notizie sul rendimento scolastico degli allievi ex assenteisti, obbligati dai genitori a frequentare la scuola per evitare i rigori della legge.
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