Fondi per ricerca e innovazione: troppi microprogetti

Nei prossimi tre anni la Campania avrà a disposizione quasi 2 miliardi di euro tra fondi europei, risorse Miur e finanziamenti del Ministero dello Sviluppo economico da destinare alla ricerca e all’innovazione: “un’occasione da non perdere, forse irripetibile”, ha detto il governatore della Campania Stefano Caldoro in occasione del ‘Sabato delle idee’, una iniziativa promossa dalla Fondazione Sdn e dall’Università Suor Orsola Benincasa alla quale è intervenuto anche il ministro dell’istruzione, università e ricerca Profumo.

Ma subito dopo sia il governatore sia il ministro hanno avvertito che c’è il rischio di usare male questa notevole opportunità se non si troverà il modo di evitare l’eccessiva frammentazione dei finanziamenti. Da qui l’idea di armonizzare i fondi, cioè di “unire più progetti di ricerca messi a bando dal Miur e accorparli per materie funzionali, come per esempio il settore dell’innovazione e delle ricerca nei trasporti, che si integra con il sistema sicurezza, con il controllo ambientale” o “azioni di sistema legate soprattutto a servizi, sistemi applicativi della ricerca e dell’innovazione” proprio per evitare le “centinaia di progetti o iniziative”, ha specificato Caldoro, che non fanno “massa critica”. La “parcellizzazione” – ha aggiunto – “è un problema italiano, mentre gli altri Paesi fanno fronte comune”, cioè integrano le risorse.

Anche il ministro Profumo ha affrontato il problema del migliore utilizzo delle risorse, ma da un diverso punto di vista, quello dell’accesso ai finanziamenti europei che vengono assegnati tramite bandi e gare. Rispetto ad altri Stati membri dell’Unione Europea come Inghilterra, Francia, Germania e Olanda, ha sottolineato il ministro, l’Italia presenta un maggior numero di proposte, “ma sono ben poche quelle che vengono ammesse a diventare progetti”. Anche qui, probabilmente, il problema è quello della parcellizzazione delle proposte: “Siamo bravi e capaci”, ha detto, “ma qualcosa non funziona, dobbiamo trasformare la creatività di queste proposte in atti concreti”.