Flc Cgil: Deriva classificatoria del sistema di valutazione Invalsi

In queste ore emerge in tutta la sua gravità la scelta del Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca di orientare il sistema di valutazione verso una deriva classificatoria attraverso l’utilizzo pervasivo e discrezionale dei risultati delle prove standardizzate ovvero le prove Invalsi“. A dichiararlo è la Cgil Flc, la quale sottolinea come l’autovalutazione “dovrebbe essere uno strumento di riflessione interna, volto alla comprensione dei propri punti di forza e di debolezza, utile per stabilire priorità e azioni per migliorare. Lo strumento invece è stato forzato a svolgere altre funzioni, come la rendicontazione alla comunità o all’amministrazione scolastica, e schiacciato su un unico indicatore, i dati Invalsi, su cui converge l’attenzione dell’opinione pubblica“.

Gli effetti distorsivi di questa scelta sono evidenti – osserva il sindacato –  dalla lettura dei Rav completi in formato pdf che contengono i dati delle classi sottoposte alle annuali rilevazioni, sia in formato sintetico che analitico, ovvero classe per classe. L’effetto è sotto l’occhio di tutti: già alcuni grandi giornali hanno pubblicato le graduatorie delle scuole di alcune province in base al punteggio medio delle prove di italiano e di matematica espresso in un semplice numero in centesimi che viene rapportato alla media regionale e nazionale. Inoltre dai dati analitici è operazione semplice risalire ai nomi dei singoli docenti di italiano o matematica che operavano nelle classi interessate dalle rilevazioni“.

Il Miur – conclude Cgil Flc – deve sapere che se l’intenzione è quella di utilizzare questi dati e queste classifiche come lo strumento principale per la premialità dei dirigenti scolastici e dei docenti, troverà nostra radicale opposizione. Siamo pronti a ricorrere in tutte le sedi contro scelte lesive della libertà di insegnamento“.