Flc-Cgil, avvisaglie di ‘autunno caldo’

All’orizzonte non si intravede alcun intervento concreto per la scuola pubblica italiana e per i settori della conoscenza. Nonostante i tanti proclami sulla centralità dell’istruzione, si continuano a rinviare misure urgenti e non c’è alcun nuovo investimento sulla conoscenza ma anzi si continuano a tagliare risorse”: è la denuncia di Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc Cgil.

Da mesi attendiamo l’immissione in ruolo del personale Ata, la cancellazione dell’incivile norma sui docenti inidonei, piani di stabilizzazione per i precari in tutti i comparti pubblici, una maggiore flessibilità d’uscita in tema di pensionamento a cominciare dalla soluzione per coloro che hanno maturato quota 96 nel 2012. Il rinvio ad oggi del Consiglio dei Ministri sui provvedimenti della pubblica amministrazione, l’assenza di decisioni sui temi della scuola, la mancata autorizzazione per l’immissioni in ruolo del personale Ata e la non soluzione del problema inidonei, con il rischio che 3.500 precari attualmente occupati come assistenti tecnici e amministrativi perdano il posto di lavoro, dimostrano come anche per questo governo l’istruzione e la ricerca sono un puro costo e non c’è alcuna volontà di cancellare la piaga del precariato” continua Pantaleo.

Le immissioni in ruolo per il personale docente e per i dirigenti scolastici sono del tutto insufficienti a garantire una adeguata qualità dell’offerta formativa – prosegue – basti pensare che i posti realmente disponibili sono 25 mila per i docenti e 1.100 per i dirigenti scolastici. Infine vorrei ribadire che la Flc Cgil non accetterà lo scambio salario-aumento orario dei docenti, rivendica l’urgenza di aprire immediatamente il confronto sul rinnovo dei contratti per le parti economiche e normative per tutti i comparti pubblici e il pagamento degli scatti d’anzianità. La mobilitazione è già partita in alcuni territori e nei prossimi giorni si allargherà fino allo sciopero se il governo non cambia passo” conclude il sindacalista.