Finanziaria 2004, un disegno preciso per la scuola?

Di questo passo, di riforme si rischia di farne proprio poche. Se poi si pensa che quei complessivi 8.310 milioni di cui parla il piano varato dal Governo sono considerati già inadeguati ad affrontare tutto il fabbisogno dei capitoli individuati dalla legge 53/2003, c’è da chiedersi se la riforma avrà un futuro oppure a quale prezzo (di tagli e di rinunce) potrà attuarsi.
Di sicuro, la riforma della scuola è un cantiere aperto in anni di risorse scarse.
I 90 milioni di euro destinati alle tecnologie multimediali, alla realizzazione del diritto dovere di istruzione e formazione, all’orientamento per la dispersione scolastica, allo sviluppo dell’istruzione e formazione tecnica superiore e per l’educazione degli adulti rappresentano un segnale preciso. I contorni della partita politica intorno alla scuola vanno definendosi.
Da un lato il Governo rende chiaro ed esplicito l’investimento sulla formazione e la ricerca, dall’altro fa capire che i finanziamenti per l’istruzione potrebbero derivare da tagli ed economie forzose con interventi strutturali che incideranno sul tempo scuola, sugli organici e sui livelli occupazionali del personale docente e non, o chissà, da contributi sempre meno simbolici richiesti alle famiglie per garantire le uscite didattiche, le attività extracurricolari, la seconda lingua, etc…
Vedremo cosa accadrà.