Festival nazionale di diritto e letteratura: il dado è tratto. Via alla sesta edizione

Il Festival Nazionale di Diritto e Letteratura giunge alla sua sesta edizione e lo fa celebrando un importante risultato che esprime la vocazione nazionale che ha caratterizzato la manifestazione fin dalla sua nascita. L’edizione 2019 sarà infatti la prima ad essere tenuta con questa nuova denominazione che è, allo stesso tempo, frutto e presa d’atto di quanto il Festival sia cresciuto nel tempo e nello spazio, divenendo – appunto – evento culturale nazionale. Parteciperanno a questa edizione del Festival diverse scuole provenienti da tutta Italia.

Crescita che è in primo luogo frutto della stabile collaborazione con l’istituzione accademica più importante in materia di diritto e letteratura, l’ISLL – Italian Society for Law and Literature, così come della rinnovata partecipazione della Scuola Superiore della Magistratura, che ha scelto anche per quest’anno il Festival quale evento formativo nazionale dei magistrati italiani. Crescita, al contempo, che è presa d’atto del fatto che il Festival, con la Sezione On the Road, oltrepassa i confini del territorio metropolitano approdando in numerose sedi universitarie e scuole italiane a Milano, Torino, Genova, Napoli, Cosenza e Catanzaro: e questo, anche grazie all’Università Mediterranea e agli Atenei che si sono fatti promotori al loro volta e al patrocinio e alla collaborazione dell’ANP – Associazione Nazionale Dirigenti Pubblici della Scuola.

Il tema generale del 2019 ha come filo conduttore il rapporto tra gioco, diritto e letteratura, da indagare e affrontare sotto molteplici e per certi versi sorprendenti aspetti. Come non “discutere il diritto e di diritto” senza richiamare l’immagine di quel gioco di specchi – contemporaneamente fenomeno ottico e di ottica – che lo mantiene sempre profondamente riferito alla vita, e che proprio la letteratura ha la capacità di fare emergere?

Si parlerà così certamente del processo come gioco, ma anche del diritto stesso nel suo rapportarsi in vari modi e a vari livelli al gioco, e a quanto questo rappresenta. Come sempre, il Festival si costruisce con l’amalgama di momenti che hanno strutture e linguaggi molto diversi tra loro: dalle sessioni di discussione scientifica al processo simulato (quest’anno a Mandrake, l’incallito scommettitore impersonato da Gigi Proietti nel cult movie della commedia all’italiana Febbre da cavallo), dal cineforum al workshop di scrittura creativa (altra novità assoluta del 2019, organizzato a cura della Scuola Holden di Alessandro Baricco); il tutto, per proseguire con ben tre eventi speciali: la sessione Calabria, Sud: law and humanities, che quest’anno proporrà uno scrittore di particolare fascino come Giuseppe Occhiato, e le due conversazioni con noti personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura come Francesco Montanari e Piergiorgio Odifreddi. Tra i relatori segnaliamo la presenza di Irene Baldriga, presidente ANISA, di Francesco Montanari e dello scrittore e matematico Piergiorgio Odifreddi. E poi tanti docenti universitari, avvocati e magistrati.

Un cartellone ampio, variegato e, ci auguriamo, appassionante. Un’edizione nel corso della quale si è cercato di dare la massima evidenza ai due aspetti salienti della manifestazione: il respiro nazionale (e internazionale, data la provenienza di alcuni relatori delle ultime edizioni) e il desiderio di far emergere dal profondo Sud una realtà diversa dal consueto. Il Festival, infatti, ha l’ambizioso obiettivo non solo di invitare nell’accogliente Calabria i tanti interessati, ma anche di esportare la Calabria e la sua capacità di proporre cultura al di fuori dei confini regionali. 

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