Federalismo scolastico: la palla al ministro Gelmini

In questa prospettiva  di lavoro si sono mossi già il Master Plan e la recente proposta organica di Intesa di attuazione del Titolo V, approvata il 9 ottobre 2008 dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni ed inviata all’attenzione dei ministri Gelmini e Fitto per l’ulteriore fase istruttoria in Conferenza Unificata.

La proposta delinea l’approccio organico delle Regioni ai problemi che pone l’attuazione del Titolo V. La missione istituzionale, ora, è tradurre il documento in un “accordo” con il quale Governo e Regioni si impegnano a definire, nei tempi indicati, i decreti legislativi di recepimento.

E’ tempo di scelte coraggiose per mettere in campo un complesso di azioni idonee a tradurre in pratica la riforma del Titolo V per il settore istruzione, nella consapevolezza che in questa situazione le scelte che si faranno, o non si faranno, influiranno sul futuro della scuola e della formazione.

Condizione preliminare al trasferimento è l’effettuazione di una puntuale ricognizione di tutte le funzioni esercitate attualmente dai vari soggetti istituzionali, che costituisce lo strumento per evitare che talune delle attività poste in essere dalle Regioni in attuazione del diritto all’istruzione possano essere considerate estranee al “perimetro” dei livelli essenziali.

Una richiesta esplicita e repentina del ministro Gelmini al collega Fitto di una riattivazione, in sede di Conferenza Unificata, del confronto politico con le Regioni potrebbe imporre alle Regioni di giocare la sfida della congruità delle forme di governo regionali rispetto ai nuovi assetti di competenze nel settore scolastico definiti dal Titolo V.

Il tutto si intreccia con il percorso di definizione dei due schemi di regolamento concernenti l’organizzazione della rete scolastica e la revisione dell’assetto organizzativo e didattico della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione. La riuscita dell’impasto dipende dal modo e dalla intenzionalità sottesa alle azioni relative ai descritti due campi d’intervento.