Federalismo scolastico: cooperare per il bene del sistema educativo

La decisione n. 200 dello scorso 2 luglio della Corte Costituzionale sui ricorsi presentati da alcune Regioni conferma che è con l’attuazione del Titolo V che vanno fatti i conti, perché è lo strumento per promuovere e dare concretezza nei contesti territoriali al disegno di riorganizzazione ordinamentale ed organizzativa del sistema educativo.

Nella riunione del 10 luglio 2009 la IX Commissione degli Assessori Regionale della Conferenza delle Regioni ha sottolineato la necessità che sia attivata una migliore azione di cooperazione e di coordinamento tra i diversi livelli di governo del sistema per contrastare le “invasioni di campo” che incidono sulla qualità e sulla legittimità degli interventi e sulle opportunità per innovare e creare un futuro meno precario per le politiche formative.

Dai lavori della Commissione viene un messaggio chiaro e forte di un concreto interesse ad una rapida approvazione dell’Accordo Quadro tra Stato, Regioni ed autonomie locali di attuazione del Titolo V. Secondo le Regioni il ministro Gelmini non può avere la pretesa di procedere da sola alla riforma degli assetti ordinamentali ed organizzativi del sistema scolastico, alimentando un conflitto con le Regioni per la mancata o parziale attuazione del processo di attuazione del federalismo istituzionale. 

Riforme ordinamentali e nuova configurazione della governance non possono essere affrontate separatamente, perché entrambe funzionali alla realizzazione del processo di riforma, che ha possibilità di una effettiva concretizzazione nei contesti scolastici solo se condiviso dai diversi livelli di governo territoriale (Stato, Regioni, Province, Comuni, Città metropolitane).

La decisione della Corte con le sue ricadute ed implicazioni impone a tutti un decisivo ed obbligato sforzo cooperativo per chiarirne la portata e ridurre gli spazi di incertezza rispetto ai comportamenti amministrativi da assumere.

Un impegno risoluto e rapido del ministro Gelmini per la definizione dell’Accordo Quadro in sede di Conferenza Unificata sembra la “strada maestra” per prevenire una possibile parziale disapplicazione unilaterale da parte delle Regioni del D.P.R n. 81/2009, pubblicato nella G.U. del 2 luglio 2009, concernente la riorganizzazione della rete scolastica.