
Federalismo fiscale, ci siamo
Prosegue alla Camera la discussione sul disegno di legge di delega concernente il federalismo fiscale. Si tratta della riforma più importante discussa dal Parlamento dopo la riforma del Titolo V, parte seconda della Costituzione. Il voto finale è previsto per la serata del 24 marzo.
Il fatto politico di un possibile consenso ampio sul provvedimento costituisce certamente un punto di forza per il successo attuativo della riforma.
Per il settore istruzione, condizione preliminare per l’effettiva entrata “a regime” dei meccanismi del federalismo fiscale è l’attuazione della proposta d’Accordo-Quadro, ora oggetto di confronto in Conferenza Unificata, formulata dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni.
La proposta avrebbe, infatti, il vantaggio di includere nel finanziamento “ordinario” dei LEP (livelli essenziali delle prestazioni) tutte le attività che le Regioni svolgeranno in attuazione del Titolo V per il settore istruzione.
A tal fine è necessario procedere ad una puntuale ricognizione di tutte le funzioni amministrative che furono già trasferite con il D.lgs 112/98 che al momento sono ancora esercitate dall’amministrazione scolastica statale, dagli uffici scolastici regionali e/o dagli uffici scolastici provinciali allo scopo di verificare per ognuna di esse l’attualità della persistenza in capo al soggetto istituzionale interessato, alla luce del quadro di competenze definito dal D.lgs 112/98 e dall’art. 117 della Costituzione.
Analoga operazione di ricognizione va realizzata per i dati relativi alle risorse umane e finanziarie dell’ambito istruzione ed oggetto di trasferimento dallo Stato agli enti destinatari.
Un lavoro di non poco conto e responsabilità che richiede una stretta cooperazione tra tutti i soggetti istituzionali costitutivi della Repubblica (Stato, Regione, Comune, Provincia, Città metropolitane).
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