Fedeli: 830 milioni del PON per una scuola più inclusiva

Non è forse stato dato il giusto rilievo al Piano in 10 azioni (Competenze di base degli studenti,  Formazione degli adulti, Cittadinanza e creatività digitale, Educazione all’imprenditorialità, Orientamento, Competenze di cittadinanza globale, Cittadinanza Europea, Alternanza scuola lavoro, Integrazione e accoglienza, Patrimonio culturale, artistico e paesaggistico) lanciato dal Miur attraverso bandi successivi a partire dal 21 febbraio fino al 6 aprile 2017 e finanziato con fondi europei nell’ambito del PON 2014-2020.

Si tratta di un piano ambizioso, che il ministro Fedeli ha presentato come “Un grande investimento nel sapere, per garantire pari opportunità, ridurre la dispersione scolastica e le disuguaglianze tra territori e offrire a ragazze e ragazzi nuove esperienze, competenze e opportunità”. Un piano “in linea con l’agenda 2030 delle Nazioni Unite”, che consentirà alla scuola italiana di diventare “un agente di cambiamento verso uno sviluppo sostenibile e inclusivo per tutte e per tutti”.

A differenza di quanto accaduto in passato con i fondi europei FSE e FESR, che erano riservati alle sole Regioni in ritardo di sviluppo (ridottesi a 4 per l’Italia) i fondi di cui dispone questo Piano sono messi a disposizione di tutte le scuole, che devono presentare appositi progetti con i requisiti e le caratteristiche indicate nei rispettivi bandi.

I moduli formativi saranno realizzati fuori del normale orario scolastico, ma è previsto che interagiscano con gli insegnamenti curricolari. “Tre sono le linee guida dei bandi – ha spiegato la ministra – attenzione al contesto, per aiutare territori, scuole e studenti che più hanno bisogno; qualità della progettazione in termini di innovazione della didattica, inclusività, valutabilità dell’impatto, replicabilità e coerenza con una strategia complessiva della scuola; infine quello che abbiamo definito il ‘valore di comunità’, la capacità cioè di ciascuna scuola di coinvolgere in modo attivo le studentesse, gli studenti, i genitori nella progettazione e di fare rete con le realtà del territorio, dal terzo settore alle università, dagli enti locali ai centri di ricerca. L’obiettivo è selezionare progetti di qualità grazie a questi criteri, evitando di disperdere risorse con finanziamenti a pioggia di progetti a basso impatto”.

Indubbiamente una grande opportunità per le scuole, chiamate a una sfida impegnativa e potenzialmente di rilevante impatto innovativo. Sarà interessante seguire l’andamento dei bandi, la risposta delle scuole, la qualità dei progetti, e tra due-tre anni (la durata dei progetti è di norma biennale) valutare la loro effettiva ricaduta in termini di miglioramento della qualità della scuola da un punto di vista sistemico. C’è anche un rischio: quello che le scuole, nella speranza di ottenere finanziamenti, siano trasformate in “progettifici”, sottraendo energie all’attività ordinaria.

Le scuole potranno inviare i loro progetti a partire dalle 10.00 del 28 febbraio fino alle 15.00 del 28 aprile 2017. Il PON 2014-2020 può essere consultato a questo link:

http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/alfresco/d/d/workspace/SpacesStore/172146aa-ecd0-44b5-8f2e-6f356b246c55/prot950_17.pdf