Fase 2: le problematiche per le scuole secondo i sindacati

L’esigenza di preparare adeguatamente e per tempo una ripresa delle attività scolastiche in condizioni di sicurezza per la salute degli studenti, delle loro famiglie e del personale; la necessità di ricorrere a modalità di lavoro che richiedono un’accurata programmazione; l’esigenza di assicurare alle scuole risorse adeguate e stabili di personale, con i necessari interventi straordinari su organici e reclutamento. Sono questi i temi su cui i segretari generali dei sindacati FLC CGIL, Uil Scuola, Cisl Scuola, Snals e Gilda, hanno illustrato le proposte messe a punto dalle organizzazioni sindacali del settore. Pubblichiamo di seguito la nota unitaria.

SICUREZZA: UN PROTOCOLLO SPECIFICO PER LA SCUOLA

Dal 4 maggio 2020 l’intero Paese passa alla cosiddetta fase 2 dell’emergenza COVID-19.
Come avvenuto e avviene per ogni posto di lavoro pubblico e privato, occorre definire un protocollo specifico sulla sicurezza che definisca nel dettaglio come si sanificano gli ambienti, come si mantengono le distanze, come si limitano le presenze, come si apprestano tutti gli strumenti necessari alla ripresa delle attività e alla frequentazione degli ambienti scolastici, come si garantisce la sicurezza per lavoratori e alunni. Il primo appuntamento sarà a metà giugno per lo svolgimento degli esami di Stato.

DIDATTICA A DISTANZA (DaD) E LAVORO AGILE: NUOVE MODALITA’ LAVORATIVE DA DISCIPLINARE

La didattica a distanza ha permesso, a scuole chiuse, di mantenere attivo il rapporto educativo e di insegnamento con gran parte degli alunni. In troppi casi ciò è stato ostacolato o impedito per carenza di dotazioni e di connessioni efficaci, col rischio di accentuare squilibri e disuguaglianze a danno delle fasce sociali più deboli e delle aree territoriali con maggiori criticità. Per questo auspichiamo che si vada verso il suo superamento come modalità esclusiva o prevalente di gestione della didattica. In ogni caso va fatto un confronto fra le parti per esaminarne diritti ed obblighi di carattere contrattuale e per delimitarne il campo, ove si dovesse presentare la necessità di ricorrervi.

Si tratta di una modalità di lavoro connotata da forte specificità e non espressamente disciplinata, per cui sarà necessario un intervento negoziale; analogamente si dovrà provvedere per quanto riguarda il lavoro agile del personale ATA. Gli scenari lavorativi indotti dall’emergenza non sono contemplati dai Contratti vigenti, peraltro da tempo scaduti.

LA RIPRESA DI SETTEMBRE: NESSUN POSTO SIA SENZA PERSONALE

Sulla ripresa delle attività col nuovo anno scolastico graverà anche il peso di azioni di recupero rispetto a quanto non si è potuto svolgere efficacemente nel precedente anno. In generale, la gestione delle attività sarà particolarmente complessa anche sotto il profilo logistico. È dunque quanto mai indispensabile assicurare la continuità didattica e di servizio con un utilizzo ottimale di tutte le risorse di personale: coprire tutti i posti di organico, sia del personale docente che del personale ATA, in modo stabile è la prima condizione che va assicurata a tutte le scuole.

Per i docenti, le procedure concorsuali previste non potranno svolgersi in tempo utile per l’avvio del nuovo anno: occorre una procedura alternativa, con una selezione in ingresso per soli titoli, sia per i posti comuni che per quelli di sostegno. Solo così si avrà personale stabile dall’inizio dell’anno, prevedendo in fase successiva altri momenti formativi e selettivi.

Occorre superare il limite del turn over per le assunzioni del personale ATA, reintegrando i posti tagliati negli anni precedenti, a fronte di un prevedibile aumento del fabbisogno.

Le scuole senza DSGA sono tantissime, va completato entro il 15 agosto il concorso ordinario DSGA, e va previsto un concorso riservato con procedura semplificata per gli Assistenti Amministrativi con almeno tre anni di servizio come facenti funzione di DSGA.

STRUMENTI E RISORSE

Le misure necessarie richiedono opportuni interventi di legge e il supporto di un piano straordinario di investimenti, indispensabile per potenziare l’organico, aumentare le dotazioni finanziare delle scuole tenute a dotarsi dei dispositivi di sicurezza, far fronte alla necessità di ripensare tempi e luoghi della didattica, dell’amministrazione, dell’assistenza agli alunni. La sottrazione di risorse al sistema di istruzione è stata pesantissima a partire dal 2008, un danno che in realtà si riversa sul Paese, perché ne indebolisce un settore strategico per ogni strategia di crescita e sviluppo. Di una scuola che possa garantire efficacia e qualità ci sarà ancor più bisogno per ripartire nella drammatica situazione determinata dalla pandemia.