Esclusiva o concorrente?
Alla vigilia del referendum confermativo del 7 ottobre, torna per la scuola l’interrogativo di fondo: un voto per la regionalizzazione del sistema scolastico (tesi sostenuta dalla Lega e compresa nella proposta del ministro Bossi) o per l’ampliamento della funzione concorrente da parte delle Regioni?
La legge di riforma costituzionale che verrà sottoposta domenica prossima al voto referendario ha cancellato la competenza esclusiva dello Stato in materia di istruzione prevedendo appunto la seconda ipotesi, una funzione regionale concorrente. Un passo significativo che tuttavia è considerato insufficiente dalla Lega.
E il ministro dell’istruzione cosa ne pensa?
Al Senato, nella seduta del 25 settembre, la Moratti ha confermato la linea già nota. Ecco il resoconto del suo intervento a Palazzo Madama: “Quanto alle ipotesi di regionalizzazione della scuola, ella ritiene indispensabile mantenere all’istanza centrale le funzioni di indirizzo e controllo, rafforzando le direzioni regionali e sviluppando l’autonomia delle singole scuole. In tale ottica, giudica positivamente il modello delle reti di scuole. Auspica altresì una revisione dei piani di studio che assicuri, a livello centrale, l’individuazione della maggior parte dei curricoli, ma che lasci alle singole scuole (in collaborazione con le regioni) la possibilità di arricchire l’offerta formativa nazionale, in linea con le più specifiche esigenze del territorio.”
Il sottosegretario Maria Grazia Siliquini ha invitato i cittadini a respingere con il voto la legge di riforma varata dall’Ulivo.
Una domanda: Ministro, lei cosa farà domenica?
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