Eppure il "Quaderno bianco" MPI-MAE parlava chiaro…

Nel mese di agosto 2007 vedeva la luce, come noto, un documento congiunto Ministero della Pubblica Istruzione-Ministero dell’Economia, il “Quaderno bianco sulla scuola“. Il documento – redatto a cura dei massimi responsabili amministrativi dei due dicasteri (i capi dipartimento sono nominati direttamente dai rispettivi ministri, e ne riscuotono la fiducia) – conteneva una serie di considerazioni e proposte di grande interesse.

In materia di rendimento dell’investimento in istruzione si considerava per esempio che “il ritorno sull’investimento è assai elevato: un anno addizionale di istruzione della popolazione adulta, per esempio, assicurerebbe una crescita del Prodotto Interno Lordo tra il 3 e il 6%“.

Naturalmente il Quaderno non poteva vincolare formalmente l’azione dei ministri (“Gli interventi proposti in questo Quaderno Bianco sulla Scuola, coerenti con gli indirizzi assunti nell’Intesa Governo-Sindacati del giugno 2007 e nel Documento Programmatico Economico e Finanziario 2008-2011, sono sottoposti ai Ministri della Pubblica Istruzione e dell’Economia e delle Finanze per le opportune valutazioni e decisioni”), ma provenendo dai loro più importanti collaboratori lasciava supporre che le proposte ivi contenute sarebbero state prese in qualche considerazione.

Così sembra non essere avvenuto, però, complice anche la brusca interruzione della legislatura, per la sperimentazione di forme di incentivazione per gli insegnanti “legate a obiettivi di progresso“, per la preconizzata “assoluta indipendenza” istituzionale dell’Istituto Nazionale di Valutazione, per la formazione dei “team di supporto” all’attività auto valutativa delle scuole, per la valutazione dei risultati ottenuti dai dirigenti scolastici e per le molte altre proposte operative contenute nel Quaderno. Proposte sulle quali, a nostro avviso, esistono più punti di convergenza che di dissenso tra le forze politiche (caso mai le resistenze potrebbero venire da una parte dei sindacati): sarebbe utile e costruttivo registrare tali punti di convergenza prima delle elezioni, magari in occasione dell’incontro promosso da Tuttoscuola per il 1° aprile, e vigilare poi, nella prossima legislatura, sul rispetto degli impegni presi.