Enti locali divisi sul Piano programmatico sulla scuola

Ieri sera si è profondamente diviso l’arcipelago della autonomie, di fronte al Piano programmatico sulla scuola presentato dal ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini.

In conferenza unificata le regioni di centro sinistra, i comuni e le comunità montane hanno espresso una netta bocciatura al provvedimento messo a punto dal titolare dell’istruzione. Le amministrazioni regionali di centrodestra, invece, hanno votato a favore, mentre la Sicilia si è astenuta.

Un sì, ma condizionato all’apertura di un tavolo sulla razionalizzazione dell’edilizia scolastica, è invece arrivato dall’unione delle province (Upi).

Al termine della Conferenza, Silvia Costa, coordinatrice degli assessori regionali all’istruzione in conferenza unificata, ha dichiarato: “Abbiamo preso atto del passo avanti sull’articolo 3 del decreto 154 (cancellazione del commissariamento e slittamento della riduzione dei punti di erogazione del servizio scolastico, NdR) ma al ministro Gelmini chiediamo ora l’apertura di un confronto che non c’è mai stato. Per questo la maggior parte delle regioni ha dato un parere negativo per gli assetti devastanti del piano“.

Alberto Cavalli, presidente della provincia di Brescia e vicrepresidente dell’Upi, ha invece spiegato così il parere favorevole delle province: “Il nostro parere favorevole al piano è condizionato alla concertazione. Per questo abbiamo chiesto l’apertura immediata di un tavolo di confronto“.