Emergenza prof: nuovo anno scolastico al via, ma circa 23mila docenti sono ‘introvabili’

Nuovo anno scolastico al via, ma senza prof in cattedra. A lanciare di nuovo l’allarme “cattedre vuote” è IlSole24Ore che parla di una vera e propria “emergenza professori“. Eppure, dal 2015 a oggi, sono stati assunti circa 180mila docenti. Atteso un boom di supplenze: la Uil parla di numeri che vanno dai 150mila ai 180mila supplenti annuali da nominare, con l’aggravante che le graduatorie ad esaurimento e di merito sono sempre più spesso senza più candidati.

Nei giorni scorsi il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha parlato di inizio delle lezioni con oltre 13mila cattedre scoperte, 13.424 per la precisione. Anche in Veneto, i posti che rimarranno vuoti al termine delle immissioni in ruolo saranno circa 8mila, secondo stime sindacali. Migliaia di cattedre scoperte ci saranno anche in Toscana, Piemonte, Lazio ed Emilia Romagna.

Tutto è iniziato nel 2017 quando il Miur, dopo immissioni in ruolo massicce e mobilità di docenti con numeri ancora più consistenti, ha svelato il numero di cattedre vuote al Nord: allora erano 22.087. Quest’anno ancora non abbiamo numeri definitivi (le operazioni si concluderanno nei prossimi giorni), ma probabilmente ci si attesterà su una cifra simile. Su 53.627 cattedre che il Mef ha autorizzato a coprire a tempo indeterminato, infatti, allo scorso 27 agosto, risultano andate a buon fine circa il 30% di nomine. Alla fine si ipotizza che circa 23mila posti degli oltre 53mila autorizzati (quasi la metà!) resteranno vuoti per assenza di candidati.

Le situazioni più critiche interessano medie e superiori, soprattutto al Centro-Nord. Oltre a italiano e matematica, c’è carenza di docenti abilitati anche nelle lingue e in gran parte delle classi di concorso “tecnico-scientifiche”. Per non parlare del sostegno, che è un’altra emergenza, anche al Sud.

Secondo quanto riportato anche dal Sole24Ore il fenomeno “cattedre vuote” avrebbe una motivazione nota da tempo: “nelle graduatorie a esaurimento ormai le classi di concorso più gettonate al Settentrione hanno esaurito gli iscritti. E i concorsi (l’altro 50% del reclutamento scolastico accanto alle Gae) sono fermi; quest’anno – si legge sul quotidiano – si stanno scorrendo le graduatorie delle selezioni 2016, 2018 e qualcosa del primo ciclo. I nuovi concorsi a cattedra sono fermi, complice la crisi del governo Conte. A tutto ciò, si aggiunga lo scarso appeal della professione e l’indisponibilità dei professori del Sud a trasferirsi al Nord per via dell’elevato costo della vita (non a caso, su quest’ultimo aspetto, Attilio Fontana ha chiamato in causa il M5S che, a suo dire, ha frenato il progetto di autonomia differenziata che, sempre secondo il governatore lombardo, avrebbe aiutato a risolvere il problema)”.