Rischia di essere una storia senza fine il termine esatto del blocco dei viaggi d’istruzione e delle visite didattiche disposto dai diversi DPCM emanati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri dal 23 febbraio a tutto il 4 marzo a causa dell’emergnza Coronavirus. Il blocco veniva annunciato dal Ministero dell’Istruzione una prima volta il 23 febbraio senza tuttavia determinare il termine ultimo della sospensione. Commentando il secondo decreto legge per le misure di sostegno a privati e aziende, il Ministero confermava la data del 15 marzo per quel blocco. E il 15 marzo veniva confermato in ogni altro comunicato sulla sospensione dei viaggi delle scolaresche. Ancora poche ore prima della pubblicazione del DPCM 4 marzo la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, dichiarava che i viaggi d’istruzione erano sospesi fino al 15 marzo a partire da domani (dal 5 marzo)”. Ma nel leggere il DPCM del 4 marzo una prima sorpresa. Nell’art. 1, comma 1 lettera e) il termine del 15 marzo non compariva più.

Si legge infatti nel DPCM: “Sono sospesi i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado”.

La spiegazione di quel termine mancante (che non c’è nemmeno per la presentazione del certificato medico per la riammissione a scuola per assenze superiore ai 5 giorni) si trova nelle disposizioni finali che prevedono “Le disposizioni del presente decreto producono effetto dalla data di adozione del medesimo e sono efficaci, salve diverse previsioni contenute nelle singole misure, fino al 3 aprile 2020″. Poiché sia per i viaggi d’istruzione che per la presentazione del certificato medico non viene fissato il relativo termine, per entrambi, dunque, vale il nuovo termine del 3 aprile. Si tratta di uno spostamento prudenziale di due settimane per evitare forse altri disguidi di programmazione e organizzazione dei viaggi.