Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Educazione comparata/2. Che cosa e come comparare al tempo dell’Isis?

Nella seconda parte della sua lezione Robert Cowen ha mostrato con una serie di esempi come gli stessi concetti sui quali si fonda la ricerca comparativa in campo educativo (ma la stessa cosa si può dire in generale per tutte le discipline storico-sociali) siano sottoposti a una continua revisione e riformulazione, che dipende e discende dalle più complessive dinamiche dell’evoluzione storica.

È il caso, per esempio, di concetti come quello di multiculturalismo, interculturalità, assimilazione, attorno ai quali si è sviluppato un dibattito fortemente intrecciato con le vicende storiche. Cowen ha accennato, a questo proposito, al ruolo culturalmente dominante svolto dagli “imperi” in età coloniale – è il caso del Regno Unito, della Francia e di altri Paesi – e dagli USA dopo la seconda guerra mondiale.

Gli “imperi” hanno sempre in varia misura e con modalità diverse – spesso però poco rispettose del patrimonio culturale dei Paesi dominati – esportato i loro modelli culturali, la loro lingua, le loro scale di valori. Il multiculturalismo, nelle liberaldemocrazie occidentali e soprattutto in Europa, è stato un tentativo di conciliare l’imperialismo culturale dei Paesi ricchi con il rispetto delle identità delle minoranze: progetto messo in crisi dalla mancata integrazione sociale delle minoranze e dalla rivolta dei giovani immigrati anche di seconda e terza generazione. Un dramma che neanche lo scenario della interculturalità, cioè di un dialogo collaborativo alla pari tra soggetti di diversa identità, è in grado di superare perché rifiutato dai fondamentalisti che lo considerano una forma dissimulata di assimilazione.

L’esplosione della violenza in chiave ideologica, cui l’ISIS e altri ricorrono ormai sistematicamente, ripropone oggi drammaticamente l’esigenza di studiare tutte le variabili storico-culturali che stanno alla radice degli eventi. Da dove partire? Come studiare e comparare un modello educativo come quello dell’ISIS?

Domande che i giovani ricercatori devono porsi, ha concluso Cowen. “Io sono arrivato fin qui. Ora tocca a voi andare avanti”.

Parole cui è seguito un lungo silenzio, fatto di riflessione e ammirazione per uno studioso che ha saputo mostrare con chirurgico rigore quanto sia complessa e impegnativa la ricerca comparativa in educazione. Poi è scattato un forte applauso. Di gratitudine.

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