Dove sono finiti i milioni delle sezioni primavera?

La partita delle sezioni primavera non sembra proprio chiusa.

Il mancato finanziamento del servizio da parte del ministero dell’istruzione (erano previsti 12 milioni nel 2012) ha dato luogo, come è noto, a interrogazioni parlamentari da parte di esponenti del PD a cui hanno risposto i sottosegretari Ugolini e Rossi Doria, che hanno assicurato la ripresa dei finanziamenti (senza incrementi del budget) per il prossimo triennio.

Nel frattempo dagli altri ministeri interessati non sono arrivate buone notizie (il Dipartimento per le politiche della famiglia non ha ancora confermato per quest’anno i cinque milioni dell’anno scorso).

Ci sono state anche prese di posizione della Fism (Federazioni Scuole Materne) e dell’Anci (Associazione dei Comuni italiani) che, a tutt’oggi, non hanno però trovato risposta. Anche mesi fa il ministro Profumo, nel corso di un incontro proprio con l’Anci, aveva personalmente assicurato il potenziamento del servizio.

Intanto su Facebook un gruppo di educatrici, insegnanti e dirigenti in servizio l’anno scorso sulla sezioni primavera hanno aperto un accesso “per dare voce al futuro”.

Dai territori regionali non arrivano notizie di intese tra Regioni e Uffici scolastici, necessarie per mantenere nei minimi termini e almeno parzialmente il servizio. Sembra proprio che il giovane servizio educativo, dopo cinque anni e salvo un tardivo ripensamento, rischi di chiudere i battenti.

Non si rassegna la Flc-Cgil che, in una lettera del suo segretario generale indirizzata ai Capi Dipartimento del Miur e al Direttore generale per gli ordinamenti scolastici, chiede di conoscere dove sono finiti i soldi destinati alle sezioni: “La scrivente Organizzazione, in seguito a sollecitazioni provenienti da numerosissime realtà locali che denunciano l’impossibilità di attivare per l’anno scolastico in corso le sezioni primavera a causa della mancata erogazione da parte di Codesta Amministrazione del finanziamento previsto, chiede una sollecita informativa in merito, sulla base della trasparenza che deve caratterizzare gli atti dell’Amministrazione stessa.”