Dove si troveranno i soldi per il personale Ata?

Per le casse di Viale Trastevere, che proprio non abbondano di risparmi messi da parte per le evenienze improvvise, sarà un brutto colpo: dove si troveranno i soldi per riconoscere l’intera anzianità di servizio del personale Ata – circa sessantamila persone – transitato dagli Enti locali allo Stato per effetto della legge 124/1999?

La tegola, che si preannuncia molto costosa, è da poco caduta dal tetto del Ministero. L’Aran, d’intesa con i sindacati, si è pronunciata sulla richiesta di chiarimento da parte di diversi tribunali sul contenzioso sorto dopo l’accordo sindacale del 20 luglio 2000: il personale Ata era stato inquadrato nei ruoli statali secondo il procedimento della temporizzazione che, di fatto, aveva cancellato l’anzianità di servizio prestata, garantendo solamente il mantenimento del precedente stipendio o poco più. L’Aran ha detto sì, va riconosciuta l’intera anzianità di servizio.

Contro questa procedura che vanificava l’anzianità di servizio prestata, vi erano stati nei mesi scorsi numerosi ricorsi ai tribunali che, pur orientati favorevolmente avevano rimesso la questione appunto all’Agenzia per la rappresentanza negoziale della P.A.

Per i circa sessantamila collaboratori scolastici si è così aperta la strada per incassare una cifra compresa – a seconda dei casi – tra i 2.500 e i 5.000 euro di arretrati. Per lo Stato un esborso non previsto da centinaia di milioni di euro. Una mazzata.

L’Agenzia per la contrattazione nazionale ha sentito le organizzazioni sindacali che hanno precisato come l’accordo riguardasse solamente il primo inquadramento, ma non la ricostruzione di carriera con il riconoscimento del servizio prestato.

Si apre ora una questione molto delicata per il ministero dell’Istruzione che, dovendo riconoscere tutta l’anzianità maturata dal personale ex-dipendente comunale o provinciale, dovrà impegnare molti milioni di euro, proprio in un momento in cui le casse sono quasi vuote e comunque hanno come destinazione primaria l’attuazione della riforma.