Docenti in soprannumero da impiegare nei musei?

Se i pensionamenti dei docenti risulteranno di entità modesta e le riduzioni di organico saranno, come si teme, consistenti, potrebbe capitare che, soprattutto tra i professori, per alcune classi di concorso si venga a determinare un soprannumero di docenti.

Non è quello che si augura neanche il Ministero dell’economia che dovrebbe pagare i docenti in esubero; non è nemmeno quello che si augurano i precari che dovrebbero lasciare il passo nelle nomine ai colleghi di ruolo.

Già quest’anno sembra vi siano docenti in esubero (il Miur non ha ancora fornito dati in merito) che vengono nominati sui posti vacanti e impiegati nelle supplenze (a svantaggio dei precari).

Ma se, nonostante tutto, si verificasse una situazione di esubero, potrebbe trovare attuazione un progetto di utilizzo straordinario dei docenti in soprannumero presso i musei italiani.

L’idea è venuta, nel corso del congresso nazionale del sindacato Uil-Beni culturali, al segretario Cerasoli, per un rilancio qualificato dei musei italiani che hanno bisogno di ampliare la propria offerta con orari di apertura full-time.

La proposta è piaciuta al ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi, che intende discuterne con la collega Gelmini per un impiego dei docenti “nei musei e nella valorizzazione del nostro patrimonio artistico e ambientale“. Bondi ha anche aggiunto che gli insegnanti in esubero “potrebbero essere utilizzati anche come dirigenti di strutture se non addirittura di musei“.

Ovviamente per questo utilizzo straordinario occorre il benestare del ministro Gelmini e la disponibilità degli interessati. Ma potrebbe rendersi necessaria anche una trattativa sindacale per l’utilizzazione extra moenia dei docenti in esubero.