DL Colosseo anticamera di un giro di vite sul diritto di sciopero?

L’assemblea del personale del Colosseo e del Foro romano che tante polemiche ha sollevato e che ha provocato, come si sa, un decreto legge per includere i beni culturali tra i servizi essenziali, come scuola, ospedali e trasporti, ha determinato fronti opposti tra i difensori dei diritti sindacali da una parte e i diritti dei cittadini-turisti dall’altra.

Il provvedimento era nell’aria dopo un analogo e altrettanto clamoroso episodio di un’assemblea a Pompei che non molto tempo fa aveva lasciato fuori dai cancelli centinaia di turisti.

Ma cosa significa questa inclusione dei luoghi di cultura tra i servizi essenziali? Non significa solamente una nuova regolazione delle assemblee, ma anche regole nuove nell’esercizio dello sciopero in questo settore.

La legge 146/1990 già aveva incluso la tutela dei beni culturali tra i servizi indispensabili (“la presente legge dispone le regole da rispettare e le procedure da seguire in caso di conflitto collettivo, per assicurare l’effettività, nel loro contenuto essenziale, dei diritti medesimi, in particolare nei seguenti servizi e limitatamente all’insieme delle prestazioni individuate come indispensabili ai sensi dell’articolo 2: a) per quanto concerne la tutela della vita, della salute, della libertà e della sicurezza della persona, dell’ambiente e del patrimonio storico-artistico”).

Ma in definitiva soltanto scuola, sanità e trasporti erano stati identificati come servizi essenziali.

Per effetto del decreto legge dovrà ora essere regolamentato per contratto il diritto di assemblea, mentre l’esercizio di sciopero dovrà essere regolato d’intesa con il Garante, come avvenuto a suo tempo per la scuola. Per assemblee e scioperi vi saranno limitazioni, come già avvenuto anche per la scuola.

Il Garante ha già proposto al Parlamento di cogliere l’occasione per rivedere la legge 146/90.

Tutto questo rappresenta l’anticamera o le prove generali del tentativo di limitazione del diritto di sciopero nei servizi essenziali? Referendum della categoria per decidere scioperi?