Diversi modelli orari nella primaria: ma si potrà scegliere?

“… si tiene comunque conto delle esigenze, correlate alla domanda delle famiglie, di una più ampia articolazione del tempo-scuola“: suona così, nel tipico gergo burocratico, la previsione del decreto legge 137 del 1° settembre scorso, quando si parla di docente unico.

Il ministro Gelmini ha già tradotto il senso di quelle parole un po’ criptiche: i genitori potranno scegliere altri modelli orari oltre a quello, tutto nuovo, della classe funzionante a 24 ore alla settimana e affidato ad un unico insegnante.

Nel piano programmatico per la manovra finanziaria che riguarderà la scuola (dal 2009) questa previsione viene precisata. Le famiglie avranno una più ampia possibilità di scelta: potranno scegliere gli attuali modelli di 27-30 ore e quello a 24 ore con il maestro unico, oltre naturalmente al tempo pieno (per il quale il ministro intende ampliare l’offerta istituendo nuove classi grazie all’utilizzo di una parte delle risorse di organico risparmiate con il maestro unico).

Mentre si attende di capire se l’avvio graduale delle classi con maestro unico (meglio chiamarlo prevalente, visto che avrà quasi sempre la compagnia dei colleghi di inglese e di religione), interesserà corsi interi dalla prima alla quinta oppure le classi dei primi due o tre anni di corso, non è ben chiaro come si farà a soddisfare la domanda.

Se i genitori chiedessero tutti il modello orario attuale di 30 ore settimanali non potrebbero esserci posti di insegnante sufficienti, visto che si prevede una drastica riduzione.

Occorre forse calibrare la distribuzione di posti, in base alle disponibilità effettive e governare la domanda in modo da farla coincidere con l’offerta. Forse sarà necessario far sapere in anticipo alle famiglie la quantità e i limiti effettivi dei modelli orari possibili, per evitare che la possibilità di scelta sia solo virtuale.