Dibattito sul LES/3. Da ‘opzione’ a modulo comune

Una seconda possibilità di inserire la tematica economico-giuridico-sociale nel nucleo comune degli insegnamenti/apprendimenti della scuola secondaria potrebbe passare attraverso la riorganizzazione in chiave marcatamente modulare dei piani di studio. Le condizioni di fattibilità di un progetto di questo genere sono due, una tecnico-giuridica, l’altra politica.

Per quanto riguarda il versante tecnico-giuridico gli strumenti per così dire procedurali non mancano, dalla normativa fondamentale sull’autonomia delle scuole (Dpr 275/1999) a quella, sempre sugli spazi di autonomia riservati alle scuole, contenuta nei Regolamenti Gelmini di riordino degli ordinamenti dei licei e degli istituti tecnici e professionali. Un ulteriore punto di riferimento, non procedurale ma di contenuti/obiettivi di apprendimento è costituito dal Decreto Ministeriale Fioroni 22 agosto 2007, n. 139 (Regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione), che inserisce la tematica storico-sociale tra i quattro assi fondamentali volti a garantire l’acquisizione delle competenze di base a conclusione dell’obbligo di istruzione (gli altri tre sono quello dei linguaggi, quello matematico e quello scientifico-tecnologico).

Ma, verificata l’esistenza delle condizioni di agibilità tecnico-giuridica potenzialmente favorevoli all’inserimento della tematica economico-giuridico-sociale nella cultura di base di tutti i giovani in obbligo di istruzione, serve verificare se sussiste anche la seconda condizione di fattibilità di una innovazione di questa portata, quella politica.

L’unica via realisticamente praticabile per andare in questa direzione non sarebbe, ovviamente, quella di ri-allungare l’orario scolastico (soluzione troppo costosa) né quella di togliere spazio ad altre discipline (quali?) ma quella di superare finalmente l’ossessione dell’orario settimanale, con le materie rigidamente ricorrenti dall’inizio alla fine dell’anno, prevedendo per le scuole l’obbligo di riorganizzare i piani di studio su base modulare anche infra-annuale e quello di inserire tra i moduli obbligatori anche quelli che riguardano l’educazione economico-giuridico-sociale, magari collegata a quel fantasma che continua purtroppo ad essere la disciplina ‘Cittadinanza e Costituzione’.

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