Tuttoscuola: Scuola digitale

Prove di scuola futura: le flipped classrooms

L’esigenza di una nuova organizzazione dei sistemi di insegnamento e apprendimento, che tenga conto della rivoluzione portata dall’informatica e da internet nelle tradizionali coordinate dello spazio-tempo educativo (scuole, aule, banchi, orari, lezioni, compiti a casa…), sta facendo nascere esperimenti che aprono una finestra su quella che potrebbe essere la scuola futura.

Questi esperimenti trovano condizioni più favorevoli per svilupparsi nel mondo anglosassone, soprattutto negli USA, dove i sistemi educativi sono costitutivamente decentrati e più flessibili rispetto a quelli dell’Europa continentale.

Uno di questi esperimenti, di cui dà notizia l’ADi sul suo sito, consiste nel ‘capovolgimento’ (flip) della classe, ovvero nel rovesciamento del rapporto tra il luogo dove si segue la lezione (la propria casa anziché la scuola) e quello in cui si studia e si ‘fanno i compiti’ (la scuola anziché la propria abitazione).

Da alcuni anni gli studenti (si tratta di una high school del Colorado) seguono le lezioni a casa tramite appositi video online realizzati dai loro professori e poi studiano e si esercitano in classe, da soli o più spesso in piccoli gruppi, assistiti dagli insegnanti, che possono così personalizzare i loro interventi, tenendo conto dei ritmi e delle potenzialità degli alunni.

Soluzioni intermedie sono praticate in altre scuole, fino ad arrivare a modelli che si avvicinano all’homeschooling, un fenomeno che negli USA è diventato un fatto di massa coinvolgendo, secondo statistiche governative, oltre un milione e mezzo di studenti dai 6 ai 18 anni, e secondo altre rilevazioni oltre due milioni. L’interattività online mette le ali alle esperienze di didattica alternativa web based, che si prestano alla personalizzazione degli studi e sono meglio sintonizzate con la cultura delle ultime generazioni, quelle dei digital natives.

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