Distanziamento in classe: se basta il metro ‘da bocca a bocca’, la capienza attuale delle aule è valida

Gli unici dati ufficiali certi per assicurare il distanziamento in aula sono la distanza di un metro da bocca a bocca degli alunni e la distanza di due metri dalla cattedra ai banchi. Sono appunto questi i dati precisati dal CTS cui fanno anche riferimento alcuni USR nel fornire risposta alle scuole tuttora in cerca di parametri sicuri per definire la nuova capienza delle aule.

La stessa ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, durante una recente intervista, ha confermato quei due soli dati e ha preso le distanze da altre soluzioni, quali quelle suggerite da alcuni territori che aggiungevano a quei due parametri statici altri parametri dinamici per assicurare il distanziamento anche per la mobilità tra i banchi.

Se, dunque, la nuova capienza delle aule – snodo cruciale per ricorrere eventualmente a spazi alternativi, sdoppiamento delle classi, riduzione d’orario – dipende, per quanto riguarda in particolare lo spazio riservato agli alunni, soltanto dal metro di distanza da bocca a bocca; se non ha rilevanza la distanza tra i banchi, purché sia sempre rispettato quel metro da bocca a bocca; se la capienza dell’aula si misura esclusivamente in situazione statica, allora si può ritenere che il 98-99% delle 370 mila aule delle scuole statali sia già conforme ai requisiti richiesti.

Forse è per questo che il famoso cruscotto informativo non esce, in quanto, stando così le cose, non serve più ed era stato predisposto soltanto in via prudenziale? Ma è davvero questa la situazione reale che dovrebbe assicurare il distanziamento in aula che eviti contatti e contagi? Tanto rumor per nulla, dunque?

Vorremmo che fosse così, ma propendiamo per ritenere che i modelli dei manuali operativi elaborati da USR Veneto ed Emilia Romagna per le situazioni dinamiche d’aula siano molto più credibili.

Siamo comunque sostanzialmente in una situazione di impasse che darà spazio sempre più al ‘fai da te’ con divergenze di posizioni che potrebbero concludersi con scontri tra istituzioni scolastiche e USR. Soltanto le certificazioni degli RSPP e degli Uffici tecnici degli Enti Locali sulle capienze conformate delle aule potranno valere come strumento dirimente.