Dispersione: Italia anno zero

Compare su kataweb ed è firmata Repubblica in questi giorni l’ennesima e preoccupante inchiesta sulla dispersione scolastica in Italia.

“In Italia, nel 2006, si contavano ben 890 mila ragazzi di età compresa fra i 18 e i 24 anni – pari al 20,6 per cento del totale di quella fascia – in possesso della sola licenza media e che non partecipano a nessuna forma di educazione o formazione. Insomma, giovani usciti definitivamente dai circuiti formativi. Così, l’obiettivo di scendere al di sotto del 10 per cento appare al momento lontanissimo. Anche perché la dispersione scolastica continua ad essere molto elevata. Sono, infatti, quasi mezzo milione gli alunni italiani che, ogni anno, interrompono gli studi o vanno incontro ad una bocciatura.

Il fenomeno – i dati sono ufficiali – costa al Paese circa 3 miliardi di euro l’anno e una cifra non quantificabile di costi indiretti che possono essere molto pesanti.

Italia fanalino di coda in Europa: nell’anno scolastico 2004/2005 sono stati 342 mila gli alunni (di cui 289 mila al superiore) andati incontro ad una bocciatura. In più, 100 mila tra ragazzini della scuola media e studenti delle superiori dopo essersi iscritti a scuola si sono ritirati, in molti casi, senza comunicare niente a nessuno. L’Italia nel 2006, dopo qualche progresso, ha registrato il 20,6 per cento. Siamo preceduti solo da Spagna e Portogallo.