(Dis)orientamento: una ricerca IARD

La Fondazione IARD, insieme al Cospes (Centro di Orientamento Scolastico e Professionale Salesiano), al MIUR e alle Direzioni Scolastiche Regionali di Abruzzo, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria, ha realizzato sul territorio nazionale la prima parte di una ricerca-azione di durata triennale intorno al tema dell’orientamento scolastico e professionale.
Interessanti sono gli esiti di un questionario, somministrato in questa fase iniziale della ricerca a un campione nazionale di studenti (www.questionario-orientamento.org), dal quale scaturiscono indicazioni per nulla scontate, come le seguenti:
– ad usufruire o ad aver usufruito di servizi di orientamento è solo poco più della metà del campione preso in esame (dato nazionale: 56,1% maschi; 65,1% femmine), ma in Lombardia si supera l’82% medio nella scuola secondaria di primo grado e il 65% nella superiore;
– la scuola (non la famiglia o altri soggetti) è la sede maggiormente riconosciuta da tutti gli studenti di tutte le regioni considerate dall’indagine (nel 77,5% dei casi);
– in merito all’utilità del servizio, si sono dichiarati più scettici gli studenti della scuola superiore, soprattutto delle classi prime: in Lombardia solo il 53,9% degli studenti iscritti alla scuola risulta soddisfatto, mentre più soddisfatti sono quelli iscritti alla formazione professionale (79,8% delle ragazze e il 71,6% dei ragazzi);
– il 50% dei ragazzi e il 48,1% delle ragazze dichiara di non sentire la necessità di un sostegno orientativo (e va aggiunto anche il 21,3% di coloro che dicono di “non sapere“), il che significa che una buona metà degli interessati preferisce un avventuroso “fai da te“;
– la scuola è percepita in primo luogo come spazio di crescita personale (l’82,8% degli studenti della scuola secondaria di 1° grado e il 79% della superiore) e ambiente di socializzazione tra pari (l’82,7% degli studenti della scuola secondaria di 1° grado e il 67,8% della superiore), e solo secondariamente come luogo di apprendimento (il 78% degli studenti della scuola secondaria di 1° grado e il 69,6% della superiore) o di investimento per il futuro (il 73% degli studenti della scuola secondaria di 1° grado e il 63% della superiore);
– solo il 58,9% degli studenti, però, ha un’immagine di sé soddisfacente e positiva, ma è sorprendente che siano le ragazze ad avere un più basso livello di autostima (49,4% contro il 65,6% dei maschi).