Discipline “minori”: la coperta corta delle 25 ore

La nuova organizzazione della scuola proposta dalla commissione Bertagna accende sempre più il dibattito e, in taluni casi, provoca forte preoccupazione tra quegli insegnanti che temono ripercussioni negative sul proprio lavoro (o sulla certezza del posto).
In particolare gli insegnanti della scuola secondaria titolari di discipline cosiddette minori (educazione fisica, educazione tecnica, educazione artistica, ecc.) sembrano non gradire affatto il “declassamento” nell’area facoltativa (i laboratori), ritenuta troppo a rischio.
E la crescente richiesta proveniente anche dall’esterno del mondo scolastico di mantenere nei piani di studio una presenza significativa delle discipline forti dell’area linguistica e matematico-scientifica anche in presenza della riduzione dell’orario obbligatorio a 25 ore, non può che costituire un ulteriore elemento di preoccupazione per una possibile estromissione dall’orario curricolare degli insegnamenti minori. È insomma l’effetto della coperta corta delle 25 ore di lezione rispetto alle 30 attuali.
Ma il rapporto Bertagna, oltre alla previsione dei laboratori che dovrebbero diventare la sede naturale delle attività facoltative di arricchimento del curricolo, cosa prevede in merito? Per l’attuale scuola media afferma che i “Laboratori facoltativi potranno essere impiegati anche per lo svolgimento del percorso obbligatorio”. Per i licei, cioè gli attuali istituti di istruzione secondaria di II grado, “conoscenze ed abilità informatiche, motorio-sportive, geografiche, artistiche o musicali… devono certamente essere di patrimonio comune: è impensabile immaginare che un giovane possa finire qualsiasi Liceo senza che i professori lo abbiano sollecitato comunque a padroneggiarle…”.
Troppo poco per dormire sonni tranquilli?