DiSAL: misure di sapore ‘tremontiano’

Secondo Roberto Pellegatta, presidente dell’associazione DiSAL (Dirigenti Scuole Autonome e Libere) “le misure proposte nel Disegno di Legge di Stabilità, se attuate, spingeranno al declino del servizio scolastico statale e non statale, oltre ad ottenere l’infausto effetto di riavviare lo scontro sociale nelle scuole e nelle piazze”.

Negli interventi del ddl riguardanti i docenti e le scuole non statali, prosegue il presidente DiSAL, “ colpisce il permanere dello ‘spirito tremontiano’ che dal Tesoro detta legge all’Istruzione, senza che vi sia qualcuno nel Governo chi si ribelli a questo. Se il Ministro Profumo ama la scuola quanto l’Università, la deve difendere contro chi non la conosce, contro chi la tratta a suon di percentuali ed è privo di ogni visione culturale e organizzativa di un grande bene comune”.

Sull’orario di lavoro e sullo stato giuridico dei docenti, DiSAL vede da sempre con favore anche “una differenza oraria tra chi sceglie il part-time e chi sceglie il tempo pieno. Ma questo non può essere fatto a parità di condizioni giuridiche, organizzative ed economiche attuali”.

Invece il DdL:
– riduce i docenti a semplici tappabuchi eliminando ogni elemento di professionalità e di merito;
– lascia alle graduatorie centrali (mai pronte a settembre !) la sovranità sulle nomine;
– considera tutti (docenti e dirigenti scolastici) semplici impiegati dello stato, alla faccia di velleità di valutazione di sistema e professionale;
– propone misure assolutamente inapplicabili nel contesto normativo attuale.
Per talune delle misure succederà addirittura come per la digitalizzazione dell’amministrazione: l’effetto reale è stato il paradossale aumento di consumo della carta!

Infine una proposta, che suona critica verso il megaconvegno preannunciato dal ministro Profumo per febbraio-marzo 2013: “Per le urgenze di interventi sulla scuola chiediamo che si operi coinvolgendo finalmente le Associazioni professionali di dirigenti e docenti che effettivamente vi operano, evitando idee di pletoriche adunate già negativamente sperimentate in passato”.