Dirigentiscuola contro Faraone: esultanza ingiustificata

Il sito del sindacato dei dirigenti scolastici ‘Dirigentiscuola’, aderente a Confedir, pubblica un duro attacco all’ipotesi di accordo tra Miur e sindacati, che riportiamo nei punti essenziali. “L’esultanza con la quale il sottosegretario Faraone ha annunciato pochi giorni fa l’accordo con i sindacati (dei docenti) sulla ‘chiamata diretta’ degli insegnanti dagli ambiti territoriali dimostra un altro gravissimo passo indietro rispetto alle disposizioni normative, e non solo alla logica, della Legge 107. Nessuno stupore. Il ministero sta procedendo a passi di gambero sin dalle più importanti decisioni legate alla Buona Scuola”.

Dopo aver ricordato che il comma 79 della 107 prevede che a decorrere dall’anno scolastico 2016/2017,  per  la  copertura dei  posti  dell’istituzione  scolastica,  “il  dirigente   scolastico propone gli  incarichi  ai  docenti  di  ruolo  assegnati  all’ambito territoriale di riferimento”, il sindacato osserva che “Dalle prime anticipazioni del Sottosegretario si intuisce che la scelta dei docenti sarà determinata alla fine di una macchinosa operazione di pubblicazione dei ‘desiderata’ della scuola in un’unica data, rilevazione delle disponibilità e dei curriculum, confronto dei requisiti (certificazioni, anni di servizio svolgendo un dato incarico ecc.) e decisione non discrezionale del Dirigente. Il tutto, pare, a tempo di record, a partire dalla fine di luglio. L’esultanza è palese, ma stride con la 107 e con la coraggiosa svolta che si sperava portasse”.

E ancora: “Dichiara Faraone: ‘Con l’accordo consentiremo agli istituti di scegliere in autonomia gli insegnanti di cui hanno bisogno ed eviteremo una deregulation selvaggia’. Quella che il Sottosegretario considera ‘deregulation selvaggia’ (con spregio nemmeno troppo nascosto alla competenze ed al ruolo dei Dirigenti Scolastici) rappresentava invece un passo verso quell’autonomia disposta nel 1999 e mai più realizzata; verso la libertà della scuola di migliorarsi, coerentemente al proprio progetto; verso la capacità di rispondere con responsabilità a scelte importanti”.

Comunque, conclude la nota del sindacato, “la responsabilità sarà in capo al Dirigente. Sempre presente, seppure massacrato a livello contrattuale e retributivo. Il Dirigente sarà l’unico profilo professionale effettivamente valutato a partire dal 2016-2017, seppure privo di strumenti decisionali (quest’ultimo provvedimento scriteriato gli toglie definitivamente la possibilità di selezionare il personale docente), senza risorse economiche programmabili (la  necessaria rincorsa ai bandi, arrivata ad essere una delle occupazioni principali, sconfessa l’autonomia finanziaria e impedisce una programmazione efficace),  e senza staff (l’organico potenziato è stato dato a caso e non sulla base delle richieste del PTOF)”.