Dirigenti, i maestri cattolici invocano tempi stretti

Richiesta anche molta attenzione per il processo di dimensionamento delle istituzioni scolastiche

L’Associazione Italiana Maestri Cattolici (Aimc) auspica che “tutte le fasi del concorso per dirigenti siano espletate in tempi rapidi, a partire dalla comunicazione delle date delle prove di preselezione e della pubblicazione dei 5750 quesiti”.

L’associazione, inoltre, “ritiene importante che il Miur favorisca il coordinamento tra gli Uffici scolastici regionali, consentendo uniformità nei tempi e nelle modalità di espletamento delle varie fasi concorsuali, unitamente alla definizione di criteri comuni nella scelta dei contenuti”.

L’intervento dell’Aimc si estende pure al “processo di dimensionamento delle istituzioni scolastiche riguardante la generalizzazione degli istituti comprensivi su tutto il territorio nazionale, l’innalzamento del numero minimo di alunni per l’acquisizione dell’autonomia e la reggenza delle scuole con meno di 500 alunni site nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche“.

Per l’Aimc, questa è “un’operazione complessa, che non può essere condotta in pochi mesi in quanto richiede tempi adeguati di confronto e di negoziazione con i diversi soggetti coinvolti. Qualsiasi azione affrettata potrebbe condurre a soluzioni non del tutto adeguate, oltre che generare conflittualità tra Stato, Regioni e Province“.

In riferimento all’organico dei posti di sostegno, l’Aimc evidenzia “la positività dell’inserimento nella formazione in servizio rivolta a tutto il personale docente, delle metodologie dell’integrazione degli alunni disabili. Tale indirizzo – precisa l’associazione cattolica – non deve, però, condurre a una graduale riduzione degli insegnanti di sostegno, in quanto figure professionali che, da tempo, contribuiscono alla qualità del processo di inclusione nelle scuole“.

Infine, per quanto riguarda l’operazione di ricollocazione del personale inidoneo all’insegnamento, l’Aimc “auspica che avvenga con una certa gradualità, escludendo da tale mobilità i docenti prossimi al pensionamento, prevedendo un’adeguata formazione per coloro che assumeranno la qualifica di assistente amministrativo o tecnico e ridefinendo i parametri di assegnazione del personale Ata alle istituzioni scolastiche, così da evitare gli attuali squilibri“.