Diplomati magistrali: sfuma il decreto d’urgenza per salvare gli ex-GAE?

La crisi di Governo e il margine ristrettissimo di azione dell’esecutivo guidato da Carlo Cottarelli rendono difficile, se non impossibile, un provvedimento d’urgenza (decreto legge) per risolvere la spinosa questione dei diplomati magistrali cancellati dalle Graduatorie ad Esaurimento per effetto della sentenza del Consiglio di Stato del dicembre scorso.

La prima ragione, di natura squisitamente politica, sta nel fatto che, mentre i partiti di maggioranza in campagna elettorale si erano impegnati a trovare una soluzione per sbrogliare l’intricata matassa a costo anche di bypassare le normali regole del reclutamento dei docenti fors’anche con oneri finanziari aggiuntivi per lo Stato, il nuovo Governo, invece, non ha nessun debito elettorale da onorare.

Un’altra ragione meno politica e più tecnica sta nel fatto che il premier Cottarelli è noto per la sua linea di rigore contro gli incrementi di spesa pubblica anche riferiti al sistema scolastico.

Proprio per questo non sarà certamente compiacente verso soluzioni politiche che potrebbero portare aggravi al bilancio statale.

È, quindi, improbabile che si prenda a cuore la questione, ma, se per assurdo lo volesse fare, sarebbe interessante vedere se i partiti di maggioranza parlamentare (M5S e Lega) che hanno già annunciato una opposizione intransigente nei suoi confronti (a cominciare dal voto di fiducia contro), saranno disposti a impedire un decreto legge a favore degli ex-GAE per i quali, anche nel contratto di governo per il cambiamento, avevano confermato pieno appoggio.

Non sarà l’unica sfida tra i giallo-verdi e Cottarelli per possibili decreti d’urgenza.

C’è la questione incombente dell’IVA da abbattere per la quale è pressoché certo un decreto legge per scongiurare la mina vagante dell’aumento d’imposta.

Voterà contro la maggioranza Penta-Lega?