Diplomati magistrali: le soluzioni proposte dalle forze politiche nei mesi scorsi
Nei mesi scorsi, prima dell’approvazione del Dl “dignità”, sono state diverse le soluzioni che i diversi partiti hanno prospettato con lo scopo di risolvere la questione dei diplomati magistrali. Tuttoscuola le ripercorre.
Diplomati magistrali: la mozione della Lega
Lo scorso 8 maggio la Lega presenta una mozione al Senato. Dopo un ampio excursus sulla lunga storia dei diplomati magistrali, la mozione si conclude con un impegno di massima per dare una soluzione politica che arrivi in tempo utile per assicurare la regolarità delle operazioni propedeutiche all’avvio dell’anno scolastico 2018/2019, tenendo conto delle aspettative di tutte le categorie di precari coinvolti.
In breve, con questa mozione la Lega cerca una soluzione (ma non specifica quale) che accontenti tutti che, secondo quanto puntualizzato in quel periodo da Mario Pittoni, “impegna il Governo ad assumere iniziative, anche legislative urgenti, volte a una soluzione politica – chiesta unanimemente dalle parti sociali – che da una parte arrivi in tempo utile per assicurare la regolarità delle operazioni propedeutiche all’avvio dell’anno scolastico 2018/2019 e dall’altra tenga conto della necessità di rispettare dignità e aspettative di tutte le categorie di docenti precari interessate, per agevolarne il percorso ed evitare il generarsi di ulteriori criticità”.
Diplomati magistrali: la mozione di Forza Italia
La mozione di Forza Italia è invece presentata alla Camera dai deputati Aprea, Gelmini e Ruffino. Come quella della Lega, anche questa mozione ha l’obiettivo di chiedere un provvedimento d’urgenza al Governo per dare soluzioni alle attese del personale interessato. A differenza di quella presentata dalla Lega però, la mozione di Forza Italia è molto articolata, prevedendo tutele diverse per i precari in campo. La Lega fissa l’obiettivo politico, ma lascia mano libera al Governo per darvi attuazione. Forza Italia indica invece con puntualità le forme e i livelli di intervento per conseguire l’obiettivo.
Ad esempio, per i diplomati magistrali già immessi in ruolo con riserva che più di altri stanno rischiando di perdere il posto, Forza Italia ne chiede la conferma in ruolo (se hanno superato il periodo di formazione e prova), soltanto dopo la frequenza e il superamento di un corso di aggiornamento professionale oppure il superamento di un esame orale.
Per gli altri (non tutti) la mozione di Forza Italia prevede l’istituzione per infanzia e primaria di GAEbis, utilizzabili per l’immissione in ruolo, dopo le GAE normali e dopo gli iscritti negli elenchi dei vincitori dell’ultimo concorso, a cui potranno accedere nell’ordine:
- i candidati dell’ultimo concorso iscritti in graduatoria di merito ma non risultati vincitori;
- i laureati abilitati in scienze della formazione primaria;
- i diplomati magistrali ante 2001-2002 che abbiano superato il periodo di formazione prova;
- i diplomati magistrali ante 2001-2002 che abbiano prestato tra il 2010-11 e il 2017-17 almeno tre anni di insegnamento.
Inoltre, nella premessa della loro mozione, i tre deputati di Forza Italia primi firmatari considerano esclusi dalle giuste rivendicazioni di tutti gli altri coloro che “non hanno partecipato, o per non volontà, o per il mancato superamento del test di ingresso, ad alcuno dei nove cicli del corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria di vecchio ordinamento che, a decorrere dall’anno 2003, davano per legge accesso alle graduatorie permanenti, oggi ad esaurimento; non hanno partecipato o superato i concorsi indetti nel 2012 e nel 2016”. Insomma, Forza Italia non sembra offrire alcuna ciambella di salvataggio a coloro che sono entrati in GAE soltanto grazie a ricorsi, senza merito, servizio o concorso.
Diplomati magistrali: la proposta di legge del PD
Lo scorso giugno è poi il Partito Democratico a cercare una soluzione concreta per i diplomati magistrali e lo fa depositando una proposta di legge a firma di Simona Malpezzi. Si tratta nello specifico di un provvedimento con due indirizzi: “Il potenziamento della scuola dell’infanzia e primaria con assunzioni di almeno 6.250 persone all’anno per i prossimi tre anni e il riordino della situazione attuale, attraverso l’istituzione di Graduatorie di Merito Regionali o Provinciali (GMR), alle quali possano accedere previa superamento di una prova orale selettiva i laureati e i diplomati magistrali con titolo conseguito entro il 2001/2002 che abbiano svolto per almeno tre anni scolastici negli ultimi otto, non meno di centottanta giorni in ciascun anno scolastico”.
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