Dimensionamento, stop dei sindacati: ‘Il Ministero intervenga per un ripensamento generale’

Dimensionamento scolastico, i sindacati della scuola provano a porre un freno nel corso dell’incontro svoltosi l’11 gennaio scorso con l’Amministrazione. Secondo quanto riferito, tutte le regioni hanno portato a termine gli adempimenti previsti e nel prossimo anno scolastico si creeranno 185 reggenze dovute all’applicazione della deroga prevista nel Milleproroghe e il Fun sarà integrato per evitare che l’impegno economico gravi sul Fondo.

A tal proposito, la CISL Scuola ha segnalato che spesso i processi di dimensionamento hanno risposto più a logiche di politica locale che all’obiettivo di migliorare il servizio, dando luogo ad accorpamenti non di rado poco funzionali. Il sindacato ha quindi chiesto che il Ministero intervenga perché ci sia un ripensamento generale sul dimensionamento e sui target fissati e, inoltre, si possano correggere alcune scelte effettuate a livello territoriale ove appaiano non efficienti e non rispondenti alla buona organizzazione del servizio.

Anche lo Snals Confsal, pur apprezzando le intenzioni del Governo, ritiene “sia giunto il momento di avviare una seria riflessione sul piano di dimensionamento previsto dal PNRR. I risparmi modesti ottenuti con il taglio di centinaia di autonomie comportano pesanti risvolti organizzativi e gestionali che rischiano di compromettere le finalità educative del nostro sistema nazionale. Più che un risparmio di spesa ci sembra che la norma inserita nella legge di bilancio per il 2022 stia perseguendo un disegno di riorganizzare l’autonomia scolastica come unità amministrativa e non come presidio educativo”.

Siamo convinti che il Ministero farà ogni sforzo possibile per rivedere il piano di riorganizzazione della rete scolastica attraverso un ampio confronto con le organizzazioni sindacali e le istituzioni regionali. Come è stato già fatto con altre misure del PNRR sarebbe opportuno rinegoziare i termini del dimensionamento scolastico in corso di attuazione, per assicurare la necessaria continuità amministrativa e funzionale alle scuole nell’interesse del diritto all’istruzione e della qualità dell’insegnamento. La riforma 1.3 della Missione 4 del PNRR, la cui conclusione era prevista entro il 2021, doveva servire per l’obiettivo di ridurre i divari territoriali e non di ampliarli, come rischia di fare” conclude lo Snals-Confsal.

Mentre il nuovo capo del Governo francese, Gabriel Attal, riporta la scuola al centro delle scelte di politica nazionale, l’Esecutivo italiano opera un mini-intervento (2,5%) di riduzione dell’impatto delle previsioni di dimensionamento della rete scolastica. Per un anno. Troppo poco per mettere in sicurezza il sistema di istruzione nazionale  – commenta Giuseppe D’Aprile, segretario Uil Scuola -. L’unico beneficio per il dimensionamento riguarderà le casse dello Stato, mentre non ci sarà nessun vantaggio per tutto il personale scolastico e, in una certa misura, neanche per alunni e genitori”.

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