Dibattito sul dossier 6 idee. Allungare gli orari di funzionamento

Sul primo punto indicato nel dossier,‘ottimizzare l’utilizzo delle strutture scolastiche’, l’ex sottosegretario Valentina Aprea, ora assessore all’istruzione della Regione Lombardia, giudica “sicuramente condivisibile l’affermazione della centralità della scuola nella vita economica, culturale e sociale dei singoli territori, anche mediante un utilizzo degli spazi e delle professionalità scolastiche al di fuori dei percorsi formali di istruzione”.

Pone però tre condizioni per generalizzare tali esperienze: spazi scolastici adeguati e in regola con le norme sulla sicurezza; utilizzazione degli spazi scolastici, fuori dall’orario delle lezioni, anche da parte di adulti e anziani, associazioni e gruppi di ricerca; programmazione e valutazione delle attività extrascolastiche condivisa tra la scuola e le diverse realtà del territorio coinvolte.

Sulla seconda e terza condizione indicate da Aprea torna anche Giacomo Zagardo, ricercatore Isfol, che cita come esempio positivo quello della Finlandia, dove “le Autorità municipali promuovono e finanziano 570 ore ad allievo all’anno di attività extracurricolari facoltative (Before –and After–School Activities), semigratuite perché può essere richiesto un piccolo contributo, e realizzate da provider di servizi privati o, comunque, non legati alla scuola”.

E’ noto che la Finlandia è in testa a quasi tutte le classifiche internazionali che comparano i livelli di apprendimento formale (riconducibili cioè ai programmi scolastici) raggiunti dagli studenti. Secondo autorevoli studiosi, tra i quali Benedetto Vertecchi, questi risultati sono resi possibili proprio dalla più estesa e libera utilizzazione degli spazi scolastici per attività extracurricolari (ma all’occorrenza anche di rinforzo degli apprendimenti curricolari).