Di Menna (Uil scuola): un testo da riscrivere

Sulle assunzioni è necessario il decreto legge, senza intervento legislativo le immissioni in ruolo possibili sono 50 mila

Una nota della Uil scuola elenca le ragioni del giudizio negativo che il sindacato esprime sul testo del provvedimento: viene confermato il blocco contrattuale e si congelano gli scatti di anzianità,  una doppia penalizzazione. Viene introdotto un merito confuso e senza soldi. “Chiamano ‘merito’ l’ennesima richiesta agli insegnanti di  ‘mettersi in gioco’:  senza un euro”.

“Si tratta di scelte particolarmente negative – commenta il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna – che vanno assolutamente evitate. Queste misure stanno già determinando preoccupazioni e forti tensioni nelle scuole e determineranno un conflitto tra l’azione del Governo e mondo della scuola.  Si prefigura, senza le opportune modifiche, una protesta molto forte. La scuola e il lavoro degli insegnanti meritano rispetto e considerazione”.

“Sulle assunzioni è necessario il decreto legge – precisa Di Menna – perché senza nessun intervento legislativo, a condizioni date quindi, le immissioni in ruolo che si possono fare sono 50 mila: 17 mila posti liberi coperti da precari, 19 mila pensionamenti, 15 mila su sostegno. Vanno in ogni caso evitati provvedimenti che hanno effetti concreti ad anno scolastico iniziato”.

Molte e analitiche sono le osservazioni critiche rivolte dalla Uil scuola alla bozza del provvedimento. Ne riportiamo alcune:

L’algoritmo del merito

A leggere con cura il testo si scopre che i soldi degli scatti di anzianità vengono eliminati per pagare i docenti ‘mentor’ e ‘di staff’ (con un aumento del 10%). Da ciò che rimane il 70% servirà a dare gli aumenti, ad alcuni, sulla base di una graduatoria di istituto decisa dal nucleo di valutazione interno alla scuola (composto da dirigente, mentor, staff e ispettore esterno. Poiché non ci sono ispettori, il nucleo parte zoppo e al suo posto ci va un dirigente scolastico esterno). I primi aumenti saranno nel 2019. Rimane per tutti gli insegnanti il restante 30%  (quota che si aggira attorno, a i 15€ ). Può quindi accadere che, in una scuola dove sono tutti mediamente ‘molto bravi’ il merito viene attribuito solo ad alcuni (perché  la quota dei meritevoli è rigida e predefinita) mentre in una scuola con insegnanti ‘meno bravi’ alcuni possano avere l’aumento di merito con minori requisiti.

Un editto al posto del contratto

Il testo prevede che tutti gli aspetti retributivi e di progressione economica, se non verranno approvati così come descritti, verranno inseriti in un decreto che verrà ‘imposto’ al personale.
Non è previsto, di fatto, nessun negoziato contrattuale, quindi nessun confronto e coinvolgimento dei lavoratori nelle decisioni.

Una formazione imposta, gratuita e senza limiti di tempo

La formazione è un aspetto connesso alla professione docente. Gli insegnanti la fanno già.
Quel che viene proposto è di farla in modo gratuito, obbligatorio e senza limitazioni di orario.
Un approccio burocratico e punitivo in nome di una modernità futuribile e appena tratteggiata.
Studiano anche gli insegnanti, questo si sapeva, ma qui si passa all’imposizione, gratuita, senza limiti di tempo. Tutta improntata su controlli procedurali e burocratici.

Il fisco come Robin Hood al contrario

E’ quanto accade nella proposta di detrazione fiscale per le scuole paritarie. La detrazione viene effettuata in base alla frequenza della scuola e non in base al reddito. Un vantaggio fiscale che vale per tutti anche per i redditi altissimi. La via maestra dovrebbe essere quella di utilizzare le risorse per destinare borse di studio per la frequenza, in tutte le scuole pubbliche, a studenti meritevoli e in condizioni economiche disagiate.

Ritornano i provveditorati?

Le attività amministrative delle scuole passano agli Uffici scolastici regionali.  Si prevedono assunzioni per tale scopo. Una decisione alquanto confusa perché richiederà tempo per essere messa a regime, creando incertezza nelle procedure e perché bypassa l’autonomia amministrativa delle scuole. Si intende rimettere in piedi i provveditorati eliminati e in via di sofferente smaltimento?

Il testo integrale della nota si può leggere nel sito del sindacato www.uil.it/uilscuola/.