Devolution/2: che impatti sull’autonomia degli istituti?

L’iniziativa del Governo vorrebbe ampliare le competenze legislative regionali in materia di sicurezza, sanità ed istruzione. In particolare per quanto riguarda l’istruzione prevede che le Regioni attivino la competenza legislativa esclusiva senza alcun intervento dello Stato per “l’organizzazione scolastica, la gestione degli istituti scolastici e di formazione e per la definizione della parte dei programmi scolastici e formativi di interesse specifico della Regione”.
La riforma Bossi farebbe intervenire quindi le Regioni sulla gestione degli istituti e sulla materia dei programmi. Con quali conseguenze?
Probabilmente – secondo chi la critica – una compressione dell’autonomia dei singoli istituti (peraltro tutelata dalla nuova Costituzione) e della libertà di insegnamento, intesa quest’ultima come strumento per il sistema d’istruzione di raggiungere i propri fini formativi e culturali.
La devoluzione non garantirebbe l’unitarietà del sistema scolastico e potrebbe indebolire nelle giovani generazioni il senso di appartenenza alla comunità nazionale.
Altre perplessità sarebbero legate soprattutto all’aspetto economico-finanziario, stante la perdurante situazione di grave disomogeneità che si registra nel paese e la mancata indicazione di risorse aggiuntive per la realizzazione dell’ulteriore processo federalista. Insomma, ce n’è abbastanza per capire che si tratta di una questione centrale che riguarda proprio tutti.